L’incidente di Roswell è un evento verificatosi a Roswell (Nuovo Messico, Stati Uniti) l’8 luglio 1947, quando si sarebbe schiantato un pallone sonda appartenente alla United States Air Force. La vicenda divenne famosa però per le prime notizie divulgate dai giornali e tuttora sostenute da ufologi e appassionati dell’ufologia, secondo cui si sarebbe invece verificato lo schianto di un UFO e il presunto recupero di materiali extraterrestri, tra cui cadaveri alieni, da parte dei militari statunitensi.
Il primo comunicato stampa pubblicato dalla base aerea di Roswell l’8 luglio 1947 parlava infatti proprio di un “disco volante”[1], tuttavia la prima dichiarazione ufficiale delle autorità statunitensi fu che si trattava di un semplice pallone sonda. La teoria della caduta di un’astronave aliena è divenuta popolare presso i media e tra gli ufologi, secondo i quali tra il 2 giugno e il 3 luglio 1947 sarebbero accaduti dei fenomeni di carattere ufologico in questa città e nella vicina Corona (Nuovo Messico), culminati il 2 luglio con lo schianto nel deserto di un velivolo spaziale di ipotetica provenienza aliena.
In risposta al “caso Roswell“, e dopo indagini del Congresso degli Stati Uniti, il General Accounting Office ha avviato un’inchiesta e imposto all’Ufficio del Segretario dell’Air Force statunitense di condurre un’indagine interna. Il risultato è stato riassunto in due relazioni. La prima, uscita nel 1995 e denominata The Roswell Report: Fact versus Fiction in the New Mexico Desert, ha concluso che i materiali recuperati nel 1947 erano detriti di un programma segreto del governo chiamatoProgetto Mogul, che utilizzava particolari microfoni collegati a palloni sonda posti ad alta quota destinati a rilevare le onde sonore generate da missili balistici sovieticio test di esplosioni nucleari nell’atmosfera.Il pallone sonda caduto a Roswell fu il Mogul numero 4, lanciato dalla base di Alamogordo. Il secondo rapporto, The Roswell Report: Case Closed, pubblicato nel 1997, ha concluso che i presunti corpi alieni recuperati fossero manichini antropomorfi usati nei programmi militari come il Project High Dive condotto nel 1950, e gli effetti psicologici sulla vicenda avrebbero creato una confusione degli eventi temporali dando origine alla storia del recupero di corpi alieni o astronavi nel 1947. Le storie successive alimentate dai sostenitori UFO avrebbero creato in seguito molta disinformazione sul caso Roswell.[6]
Queste relazioni, nonostante l’accuratezza della ricostruzione e delle prove fornite, sono state respinte dai sostenitori degli UFO come non veritiere.
L’inizio degli avvenimenti e la nascita del Caso Roswell
La vicenda ebbe inizio la notte del 3 luglio 1947, quando si verificò uno schianto nella contea situata a circa 120 km a nord-ovest di Roswell, un’isolata cittadella delNuovo Messico popolata da appena 27.000 abitanti, composti per la maggior parte da allevatori e soldati della vicina base aerea. La mattina successiva, l’allevatore William Ware Mac Brazel trovò nel suo ranch alcuni rottami, costituiti da una grande quantità di lamine, asticelle e lattice. Il 6 luglio, Mac Brazel si recò a Corona per informare lo sceriffo, George Wilcox, e mostrare i resti rinvenuti nella sua proprietà: il contadino decise di informare le autorità locali quando già in città circolavano voci riguardanti “dischi volanti”, come l’avvistamento di strani oggetti volanti non identificati da parte di due coniugi del luogo, i coniugi Wilmot, nella sera del 2 luglio. Brazel condusse lo sceriffo, accompagnato probabilmente da un militare (“un uomo in abiti borghesi”, nei rapporti) sul luogo del ritrovamento per raccogliere ulteriore materiale da visionare e analizzare. Il primo rapporto parla di “pezzi di gomma, stagnola, carta piuttosto robusta, asticelle di legno e un filo di nylon” appartenenti ai resti di un oggetto di provenienza ignota.
L’8 luglio 1947, l’ufficio di informazioni al pubblico della Roswell Army Air Field (RAAF), nel Nuovo Messico, emise un comunicato stampa, pubblicato dal quotidianoRoswell Daily Record, in cui veniva descritto il recupero di un oggetto volante non identificato da parte del personale militare del campo, da un ranch vicino Roswell, scatenando l’intenso interesse dei media. Il giorno dopo arrivò la prima smentita dell’aeronautica, la quale dichiarò che dal personale RAAF era stato recuperato un pallone sonda, e non un “disco volante”.
L’avvenimento trovò spazio in altri giornali locali, per filtrare successivamente in quelli nazionali, dando inizio ad un vero e proprio fenomeno mediatico. Così scriveva il San Francisco Chronicle del 9 luglio 1947:
Prime smentite della notizia dello schianto di un velivolo extraterrestre
La versione del ritrovamento di un disco volante fu subito negata dal governo e dall’esercito statunitense, non appena alcuni resti ritrovati nella Foster Ranch di Corona vennero inviati dalle autorità locali a Dallas per una certificazione. Il 9 luglio 1947 venne infatti smentita la prima sensazionale notizia riportata dal Roswell Daily Record, secondo cui la RAAF (Roswell Army Air Field) avrebbe recuperato un disco volante, e sul Fort Worth Morning Star-Telegram venne pubblicato l’esito degli accertamenti da parte di Irving Newton, esperto ufficiale della stazione meteorologica di For Worth, che aveva identificato l’oggetto rinvenuto come una tipologia di pallone sonda “ray wind” non conosciuto dal personale della base aerea di Roswell, usato per determinare la direzione e la velocità dei venti in alta quota. L’articolo venne accompagnato dalla foto dei resti inviati alla stazione meteorologica sorretti dall’ufficiale. Anche il Generale Roger M. Ramey confermò che si trattava di una sonda ray wind e, come ulteriore dimostrazione, furono scattate altre foto ritraenti un soldato, il maggiore Jesse Marcel, mentre mostrava tutti i resti dell’oggetto precipitato.
La dimostrazione dell’aeronautica e delle stazioni meteorologiche risolsero i dubbi generati dalla prima notizia dell’ufficio stampa di Roswell, e il caso venne risolto e presto dimenticato.