Nonostante che il nome sia entrato da pochi anni nella terminologia tecnica, la radiestesia era comunque praticata, dalla più remota antichità, dai popoli che avevano scoperto ed intuito come utilizzare questo mezzo per mettersi in comunicazione con l’ignoto.
La radiestesia è la scienza che, mediante la captazione delle irradiazioni che ogni corpo e ogni sostanza emette, ci consente di scoprire corpi o sostanze nascoste, di conoscere le ubicazioni, l’entità, la natura, la specie, la qualità e l’ influenza che essi esercitano gli uni sugli altri.
Partiamo sempre da presupposto che l’uomo veramente savio, intelligente e dotto, non deve mai negare nulla a priori, ne deve nulla ammettere senza prove o senza cognizione di causa.
Due sono i principali strumenti necessari per captare le radiazioni che emanano da ogni corpo vicino e lontano: il pendolo e la verga biforcuta che però, solitamente, viene utilizzata all’aperto per trovare fonti idriche o metalliche.
Il pendolo è un ciondolo che può essere di metallo, argento, oro, platino o altro materiale come avorio, legno, vetro, ebanite, bachelite, cristallo di rocca o di pietre quali; ametista, giada, agata o di qualsiasi altra sostanza solida e di qualsiasi forma ,anche se è preferibile la forma sferica o ovoidale e deve stare appeso ad una catenella di un qualsiasi metallo.
Io consiglio sempre di non supportarsi a nulla che sia prezioso, quindi escludo l’oro pur accettando l’argento.
Contraddico quindi i pareri di altre persone ma ricordo sempre che, fin dall’ antichità, l’oro è sempre stato definito il materiale del diavolo. Gli strumenti magici sono solitamente costruiti con materia povera o similpovera.
Sono una miriade i suoi utilizzi ma tutti atti a cercare una risposta ben chiara perché, come si può comprendere, il pendolo non parla ma può solo indicare.
Personalmente diffido molto da chi asserisce di usarlo su di un tavoliere o qualunque altro sistema alfabetico che dia l’opportunità di creare intere frasi.
Il pendolo indica fatti o risposte ben precise.
Solitamente lo si usa per trovare cose o persone sparite. Oppure per avere una risposta chiara ad un quesito. Quindi un si o un no ad una domanda ben specifica.
Lo si può mettere su di una piantina e lui ci indicherà la zona in cui cercare quanto abbiamo chiesto. Oppure mettere bigliettini sparsi su di un tavolo con su scritto le stanze di una casa , e via dicendo…
Esempio.
Se si vuole rintracciare una persona smarrita, si può mettere una piantina su cui far muovere il pendolino. Esso potrà indicare in modo chiaro in quale zona cercare.
Prima di tutto dobbiamo trovare lo strumento.
Come ho detto sopra, può essere un semplice ciondolo purchè abbastanza pesante da tenere tesa la catena che dovremo tenere in mano.
Si può anche comperare nei negozi specializzati. Il materiale lo sciegliete voi. Per individuare ciò che fa al caso vostro lasciate che sia il vostro intuito. Socchiudete gli occhi e soppesatelo nel palmo della mano. Deve scaldarvi la pelle. Dovete intuire che è quello che cercate voi ma che anche voi siete ciò che ha scelto lui.
Iniziate con domande semplici ma mai banali. Domande a cui il pendolino dovrà rispondere con un semplice si o No. Potrà quindi oscillare, in modo inconfutabile, verticalmente (per il si) o orizzontalmente ( per il no). Oppure in senso rotatorio : in senso orario per il si e antiorario per il no.
Innanzitutto vi dovete sedere di fronte al tavolo e rilassarvi completamente facendo il vuoto mentale. Non dovete assolutamente condizionare la risposta.
Poi appoggiate i gomiti sulla tavola. Una mano la terrete stesa , con l’altra sollevate il pendolino e tenetene la catena tra il pollice e l’indice.
Non siate rigidi ma accertatevi di non tremare e non muovere la mano. Se avete il dubbio di esservi mossi ricominciate da capo.
Concentratevi ancora sulla domanda da fare. Se vi serve potete anche chiudere gli occhi.
Ponete la domanda mentalmente o a voce alta.
Fatelo per tre volte in modo sicuro, come fosse un comando.
A questo punto concentratevi sul pendolino e attendete.
Difficilmente vi riuscirà la prima volta a meno che, in modo inavvertito, non siate voi a muovere la mano. Ma se siete attenti ve ne accorgete.
Ritentate il giorno dopo e il giorno dopo ancora, senza timore…
Ci sarà il momento in cui lui si muoverà, e lo farà in modo talmente deciso che vi sembrerà che lui stesso trascini la vostra mano.
A quel punto avrete la risposta a quanto avete chiesto.
Potrete utilizzarlo ogni volta che ne sentirete la necessità oppure quando qualcuno chiederà il vostro consulto.
Non dimenticate poi di riporlo in un luogo sicuro dove nessuno potrà toccarlo.
Se doveste scegliere di usare un vostro monile e battezzarlo come pendolino, siate accorte, quando lo indossate a non farvi avvicinare da nessuno che possa sfiorarlo.
Diventando uno strumento magico dovrà essere trattato come tale a tutti gli effetti.