La credenza nelle fate e negli esseri appartenenti al Piccolo Popolo è ancora molto viva, soprattutto per quanto riguarda i paesi celtici, dove le fate sono ancora una presenza quotidiana ben viva nel folklore.
Si sa che le fate sono presenti nelle tradizioni e nelle fiabe di quasi tutto il mondo, ma l’aspetto di loro che lì è raffigurato è stato distorto dai raccoglitori di fiabe ottocenteschi, come ad esempio i fratelli Grimm, che trascrissero dalla viva voce dei narratori storie e leggende. La loro trascrizione non è mai stata fedele alla realtà di quanto avevano raccolto e cominciarono ad essere considerate più fiabe adatte ai bambini. Infatti R.J. Stewart dichiara che le fate delle fiabe sono molto diverse da quelle delle quali parlano le tradizioni e i racconti del folklore.
In questo nostro tempo inquieto si moltiplicano gli studi e l’interesse riguardo al Piccolo Popolo, soprattutto in relazione al ritorno del paganesimo, e sono molte le persone che credono nell’esistenza di questi piccoli esseri e desidererebbero poterli vedere o entrare in contatto con loro. Ma purtroppo la nostra parte razionale ci impone di dimenticare il mondo magico quando passiamo dall’infanzia alla pubertà.
Chi asserisce di aver visto le fate, sostiene che esse vivono nel nostro stesso mondo e che sia possibile entrare in comunicazione con loro usando un sesto senso, più acuto della vista, che aiuta la vista stessa a percepire la luminosità che gli esseri fatati emettono.
Secondo Nora Van Gelder gli esseri fatati fanno parte di una grande linea evolitiva che si sviluppa parallelamente a quella umana e che, come quest’ultima, inizia con alcune forme estremamente primitive e sale passando attraverso le fate e presenta come propri esseri più elevati quelli che tradizionalmente sono chiamati angeli o deva. Altri studiosi ritengono che le fate derivino dalla mitologia dei Celti e che siano quindi immagini di dee demonizzate dal cristianesimo e recuperate nel folklore.Infatti la tradizione celtica ritiene che la stirpe delle fate siano i Tuaha de Danann, ovvero il popolo della dea Dana.
In generale si può affermare che le fate, così come gli gnomi, i folletti e tutto quanto circonda la credenza del Piccolo Popolo, risultano i personaggi racchiusi nell’articolato universo della fiaba, ma sono anche presenti in molti ambiti del folklore, della leggenda e alle diverse credenze popolari.
Comunque la si pensi, è sempre piacevole addentrarsi nel mondo della leggenda… e allora perché non farlo ?
Come vengono descritte
Cerchiamo di definire chi sono le Buone Vicine secondo la tradizione popolare:
– Le fate abitano nel cosiddetto Regno di mezzo, Questo luogo esiste da sempre ed è ovviamente di molto precedente il cristianesimo. I luoghi delle fate si trovano quasi esclusivamente su alture e colline e sono distinguibili per la presenza di cespugli di biancospino.
– Le fate posseggono immensi tesori a volte custoditi da mostri guardiani. Esse sono disposte a cedere le loro ricchezze a chi si dimostra buono e gentile ma guai a sottrarglieli con l’inganno.
– Una caratteristica fisica delle fate è di essere creature bellissime che presentano però un particolare inquietante che ne svela l’alterità: coda di pesce, piedi caprini o di oca.
– Le fate si radunano a ballare sui prati e in altri luoghi difficilmente accessibili. Se qualcuno dovesse vederle è bene che non si avvicini. Infatti una loro caratteristica è quella di invitare gli sconosciuti a entrare nel loro cerchio e danzare con loro. Se il malcapitato accetta, è costretto a ballare fino all’alba quando gli esseri fatati si allontaneranno. Ma una notte delle fate può durare molti anni del nostro tempo umano.
– Le fate aiutano le persone in difficoltà. Ad esempio, in montagna è nota la tradizione della Dama Bianca. Questa bellissima creatura avvisa i montanari dell’approssimarsi di valanghe e altre calamità, ma quando qualcuno cerca di avvicinarla scompare.
– Quando qualcuno entra in contatto con le fate deve assolutamente evitare di bere e mangiare il loro cibo. Infatti chi assaggia le cose delle fate resta prigioniero del loro mondo per sempre. Questa caratteristica richiama il mito di Persefone.
– Le fate adorano la musica e spessissimo si sono udite cantare. La loro voce è talmente melodiosa che può indurre le persone a lasciare ogni altra occupazione e ad ascoltarle per sempre.
– Le fate possono togliere deformità e guarire malattie.
E’ nota la leggenda del gobbo di buon cuore che fu guarito dalle fate che gli tolsero la gobba per farla diventare un monticello di terra.
– A volte le fate sostituiscono i loro figli con quelli degli uomini.
– Le occupazioni quotidiane delle fate sono : filare e tessere, fare il pane e il burro.
Il paese delle fate
Secondo alcuni esiste davvero un luogo dove le fate vivono tuttora: si trova a nord della Scozia, vicino alla baia di Findhorn. Il villaggio di pescatori che prende il nome dalla baia è a 300 chilometri da Edimburgo e sembra un luogo nel quale il tempo si è fermato.
Nel 1962 due coniugi canadesi, Peter ed Eileen Caddy, e la loro amica Dorothy MacLean, decisero di andare a vivere in una roulotte a Findhorn, dove iniziarono a coltivare un piccolo orto che gli desse gli alimenti necessari alla loro sussistenza.
Fino ad allora nessuno, in quel luogo era mai riuscito a coltivare nulla perché il terreno era povero e sassoso, il freddo intenso e il vento soffiava sempre molto forte. Ma Dorothy MacLean che fino ad allora non aveva mai coltivato nulla e non conosceva nulla sull’argomento, asseriva di ricevere in meditazione, consigli sulla coltura delle singole piante direttamente dalle fate.
Gli scettici non riescono a spiegarsi ancora oggi il perché, ma il giardino di Findhorn iniziò a produrre moltissime verdure tra lo stupore di tutti gli altri abitanti del posto. E ben presto questo miracolo si sparse in tutto il mondo rendendo famoso quel luogo dimenticato da Dio ma non dalle fate evidentemente…
Ora, dopo anni di lavoro, Findhorn è un giardino nel quale crescono diversissimi tipi di piante grazie all’aiuto delle fate e di altri esponenti del Piccolo Popolo.
Dotorhy ha ricevuto in meditazione le indicazioni degli spiriti della natura che le consigliavano cosa fare per sfruttare al meglio le energie proprie del mondo naturale. Secondo lei le fate, come gnomi, elfi e folletti, sono una personificazione delle forze vitali attive nella natura, sono responsabili di tutti i processi relativi alla vita delle piante, delle rocce, delle acque e dell’aria, ed è possibile entrare in contatto con loro e chiedere loro un aiuto per rendere fertile e rigogliosa anche la terra più arida e desolata.