Hirene tentò inutilmente di riposarsi un pò, ma era troppo agitata.
Ancora sotto chock per quanto aveva saputo sulla sua origine, si rigirava sul giaciglio senza trovare pace. Figlia di un vampiro ! Pazzesco! Quale futuro l’aspettava ?
Si sentì soffocare così si decise ad alzarsi per andare all’esterno a prendere una boccata d’aria. Era notte fonda e tutti, nella casa, dormivano di un sonno profondo dopo aver trascorso la giornata a tentare di rendere abitabile il nuovo rifugio.
La notte precedente Lestat era tornato con un nuovo prescelto. Un ragazzo di appena vent’anni, spaventato e in pessime condizioni fisiche dopo essere stato quasi ucciso da un vampiro.
Si chiamava Anghel e non aveva nessun potere soprannaturale, era solo un cacciatore. Un bravissimo e coraggioso cacciatore di vampiri e di demoni.
Ancora non capiva come Lestat era riuscito a convincere il ragazzo a seguirlo. Ma soprattutto, come avrebbero potuto trattenerlo in un luogo dove vivevano gli stessi esseri a cui lui aveva sempre dato la caccia. Senza che fosse un pericolo per tutti.
Lei compresa!
Stava passeggiando quando fu raggiunta da Grimlok. Si voltò di soprassalto quando sentì il rumore di passi alle sue spalle.
” Sono io, non agitarti!” Le sussurrò lui.
Lei lo guardò con occhi lucidi. ” Scusami ma mi sento terrorizzata al pensiero di quello che potrei diventare… o che forse sono già…” Così dicendo chinò il capo a terra.
Grimlok le raccontò la sua vita fatta di orrori e paure. Di sangue e ribellione a quello che era diventato, fino all’incontro con la Strega. Voleva rincuorarla, rassicurarla sul fatto che non le sarebbe accaduto nulla di male e che tutti avrebbero vegliato su di lei…
Hirene ascoltò in silenzio. Alla fine allungò una mano e sfiorò con una lieve carezza il volto del ragazzo su cui, al ricordo del passato, era spuntata una lacrima.
Poi, senza dire nulla, si voltò e cominciò a correre velocissima.
Il ragazzo fu preso in contropiede e quando realizzò che la ragazza stava fuggendo era già troppo tardi. Non gli restava che entrare ed avvisare gli altri che ancora dormivano.
*****
Accanto a Lestat, Njmue riposava profondamente. Ormai la gravidanza era ad uno stadio avanzato ed ogni giorno che passava ne sentiva sempre più il peso della stanchezza.
Quando Grimlok irruppe nella stanza gridando, faticò non poco ad aprire gli occhi. Lestat invece si rizzò a sedere ancor prima che l’uomo entrasse, con già i primi accenni della metamorfosi in vampiro. Pronto all’attacco!
” Calma, sono io” disse Grimlok ” Hirene è fuggita!”.
*****
Non sapeva quanto aveva corso. Aveva voluto sfogare tutta la sua rabbia consumando il corpo fino ad esaurirne le forze.
Ora si trovava alle soglie della città devastata.
Non osò neppure guardarsi intorno. Ovunque regnava dolore e desolazione.
Si mise a sedere su di un cumulo di macerie aspettando le tornasse il fiato e la lucidità per decidere dove voler andare o cosa fare della propria esistenza.
Fu investita da una ventata di aria gelida e, improvvisa, un’ombra le si parò davanti.
” Ciao Hirene. Finalmente !”
La ragazza alzò lo sguardo e si trovò davanti a quello che, a prima occhiata, pareva un uomo. Ma non era un uomo. I suoi occhi erano iniettati di sangue e lo sguardo faceva paura. Si sentì rabbrividire lungo la schiena e intuì, senza ombra di dubbio, che si trovava al cospetto di un vampiro.
Rimase immobile già pensando ad individuare una eventuale via di fuga.
” Uhmmmmmmmmmm che buon odore hai! Odore famigliare, odore di sangue di vampiro !”
” Chi sei? Cosa vuoi da me?” Chiese senza timore Hirene.
” Ah ah ah ! Tu chiedi a me chi sono ? Eppure dovresti saperlo visto che siamo della stessa razza ! Sono venuto a prenderti per portarti a casa. Ora sei pronta.” Rispose il vampiro.
” Pronta? A cosa ?”
Il vampiro le si avvicinò fino quasi a sfiorarla e le soffiò in faccia l’alito. La ragazza sentì la nausea salirle alla gola quando respirò l’odore di sangue fetido che usciva dalla bocca di quell’essere.
” Si scusa, non ho fatto in tempo a lavarmi i denti dopo l’ultimo pasto…” disse ghignando Kudlar.” Ormai i bambini stanno scarseggiando da queste parti, e mi sono dovuto accontentare di un barbone puzzolente”.
La ragazza si alzò in piedi e fece per girarsi e fuggire. Ma lui la prese per un braccio e le piantò i lunghi artigli nella carne.
Hirene lanciò un gemito.
” Dovresti portare rispetto per i tuoi simili ragazzina! Lo sai che conosco tuo padre? Sono venuto a prenderti proprio per portarti da lui. Ti sta aspettando con ansia per abbracciarti.” Una risata orrenda ruppe il silenzio circostante.
” Non verrò mai con te, mostro! Forse sono anche una vampira, ma non della tua lurida risma. E di mio padre non mi importa nulla, soprattutto se è un assassino come te!”
Non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò sbattuta per terra con il volto sanguinante. Il vampiro le aveva dato un violento manrovescio graffiandola di striscio con le lunghe unghie affilate.
Sentì una fitta allo stomaco, poi un intenso bruciore invaderle ogni centimetro di corpo. Un urlo le sfuggì dalla gola quando un dolore atroce, mai provato prima, le scorse come un fuoco lungo le vene fino a sfociare dalla bocca. Non sapeva cosa le stava succedendo, ma un’ira enorme si era impadronita di lei. Non ancora conscia di essersi tramutata per la prima volta in vampira, si sollevò con un balzo felino da terra e si gettò su Kudlar.
Preso alla sprovvista, il vampiro tentò di scostarsi ma troppo tardi. Hirene era una furia e i due iniziarono a combattere.
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Li investì una luce violenta che li immobilizzò immediatamente. Per istinto, tutti e due si ripararono il volto con le mani prima di accorgersi che una figura luminescente si era materializzata davanti a loro.
” Che stai facendo Kudlar, come il solito interferisci?” Elmet parlava con un tono di voce duro.
Hirene rimase meravigliata alla vista di quello splendido essere che emanava una luce fortissima, anche se, in cuor suo, se ne sentiva un pò intimorita.
” Non mi pare che stavolta tu abbia ragione di intervenire Elmet. Questa è una piccola discussione famigliare.!” Rispose Kudlar alzandosi da terra e imponendosi davanti a Elmet.
” Non mi sembra che la ragazza abbia deciso a quale famiglia appartenere . E finchè lei non ha deciso, tu non hai alcun diritto di possesso. Io sono qui per controllare che non vi siano interferenze in merito!”
Il vampiro digrignò i denti emettendo un sordo grugnito. ” Prima o poi ti distruggerò Elmet, e finalmente vedrò che colore ha il tuo sangue!”
In quel momento un gigantesco pipistrello giunse in volo atterrando proprio accanto a loro e trasformandosi appena toccò terra.
Lestat guardò sia Elmet che Kudlar poi andò vicino a Hirene. ” Tutto bene?” Le chiese.
” Si” disse sottovoce lei.
” Portala via!” Ordinò Elmet a Lestat ” E fa in modo che prima di fuggire un’altra volta abbia le idee ben chiare su cosa vuole essere.Non sono abituata a difendere gli ibridi.”
Kudlar si voltò verso Lestat ” Lurido traditore! Arriverà anche la tua ora e rimpiangerai di non essere morto allora!”
“Ho detto di andarvene!” Gridò Elmet alla volta di Lestat.
Senza commentare il vampiro prese tra le braccia la ragazza e si innalzò nel cielo buio della notte scomparendo, in un battibaleno alla vista dei due rimasti a fronteggiarsi.
” Non sarà così per sempre.” Disse il vampiro.
” Non sarai tu a deciderlo Kudlar. E nemmeno io. Ma finchè così è, nessuno può cambiare la sorte che ci è destinata.!
In un lampo accecante Elmet si dissolse nel nulla.
Il vampiro alzò lo sguardo al cielo e scrutò fino a dove la sua vista potè arrivare. Nulla.
Ma prima o poi il cielo si sarebbe aperto e tutti gli infami sarebbero stati inghiottiti.
Continua…