La chiaroveggenza chiamata anche telestesia o metagnomia, è una presunta forma di percezione extrasensoriale in cui la persona acquisirebbe conoscenze di eventi lontani o di luoghi o oggetti non visibili normalmente attraverso mezzi principalmente visuali.
E’ anche la capacità di ottenere informazioni. Le visioni possono riguardare il futuro e qualche volta il passato. Comprende anche visioni profetiche e sogni premonitori.
Andrebbe distinta dalla divinazione poiché in quest’ultima le conoscenze provengono da una fonte soprannaturale come una divinità, mentre nella chiaroveggenza provengono direttamente dalle capacità del sensitivo; tuttavia questa distinzione non è sempre rispettata nella letteratura, che parla di chiaroveggenza anche per medium i quali riceverebbero le loro informazioni da un ente spirituale.
Alcuni parapsicologi ritengono che chiaroveggenza e premonizioni siano manifestazioni diverse di uno stesso fenomeno; tuttavia non è ancora stata formulata una teoria soddisfacente di quale possa essere tale meccanismo.
Alcuni medium e sensitivi, tra i quali l’olandese Gerard Croiset, hanno affermato di poter individuare attraverso la chiaroveggenza persone scomparse (generalmente deceduti dei quali non è ancora stato ritrovato il cadavere).
Credo che tanti di noi possano dire di aver fatto un sogno premonitore e di averlo ricordato solo nel momento in cui si avverava il fatto vivendolo come deja vou. Purtroppo, per la maggioranza delle persone è questo il limite: svegliarsi e non ricordare quanto il nostro inconscio e la nostra percezione ci hanno segnalato.
Altri invece hanno la facoltà di avere un’intuizione, in una situazione di vigilanza completa, di un fatto che accadrà. Di solito questi eventi si distinguono dai pensieri normali perché entrano nella nostra mente senza essere cercati. Cioè: noi stiamo pensando ad una cosa ben precisa e, improvvisamente, un pensiero che non c’entra nulla ci investe in pieno.
Come sempre affermo che questi poteri sono insiti nella mente di tutti. Differenzia solo nel fatto che alcuni lo hanno in modo naturale e magari non voluto, altri lo devono ricercare nei meandri della mente.
Chiaroveggenza negativa e positiva
Ci sono due tipi di chiaroveggenza: Quella positiva o volontaria, con la quale l’individuo è capace di indagare e vedere nei mondi nascosti con la piena padronanza di sé stesso e di ciò che sta facendo.
La chiaroveggenza negativa o involontaria si riscontra invece quando la vista dei mondi interiori si presenta ad un individuo indipendentemente dalla sua volontà; egli vede ciò che gli è dato di vedere e non può in nessun caso controllarne il fenomeno.
Nel cervello umano ci sono due piccoli organi chiamati corpo ipofisario e ghiandola pineale.
La ghiandola pineale si trova all’altezza del centro della fronte, ecco perché è definita anche “il terzo occhio “.
Nell’ambito medico si dice che questi siano atrofizzati, ma tutto porta a pensare che non sia vero anche perché la natura insegna che non ha creato nulla di superfluo.
In tutto il corpo noi troviamo degli organi che si stanno atrofizzando o sviluppando.
Nella maggior parte della gente questi centri sensori sono inattivi, ma un giusto sviluppo li porterà a riattivarsi. E’ questa la difficoltà nello sviluppo della chiaroveggenza positiva.
Il grosso pericolo per l’umanità, che risulterebbe dall’uso indiscriminato del potere della chiaroveggenza volontaria da parte di un individuo indegno, può essere facilmente compreso. Egli potrebbe essere in grado di leggere il pensiero più profondo e segreto. Per questo, l’aspirante alla vera vista spirituale e alla vera capacità di penetrazione, deve dar prima prova di mancanza di egoismo. L’Iniziato è tenuto, attraverso il voto più solenne, a non servirsi mai di questo potere per i suoi interessi individuali, siano pur essi di minima entità.
La chiaroveggenza acquisita è il mezzo usato per indagare i fatti occulti, ed è l’unica che raggiunge il suo obiettivo.
Per questo motivo l’aspirante non deve sentire un desiderio di gratificare una inutile curiosità, bensì una santa e disinteressata aspirazione di aiutare l’umanità. Fino a quando esiste un desiderio egoistico non può essere fatto nessun progresso nel raggiungimento della chiaroveggenza positiva.
Per riconquistare i contatti con i Mondi Interiori è necessario stabilire una connessione tra la ghiandola pineale, il corpo ipofisario ed il sistema nervoso cerebrospinale risvegliando così il corpo ipofisario e la ghiandola pineale.
Quando tutto ciò sarà completato, l’uomo possederà ancora la facoltà di percezione nei mondi più “alti”, ma ad un livello superiore che in passato, perché sarà in connessione con il sistema nervoso volontario e sotto il controllo della SUA volontà.
Attraverso questa facoltà interiore di percezione ogni via alla conoscenza gli sarà aperta ed egli avrà al suo servizio un mezzo di acquisizione e di informazione immenso.
Il risveglio di questi organi viene raggiunto con un allenamento esoterico.
Nel momento in cui è costruito il ponte si diviene chiaroveggenti e capaci di dirigere il proprio sguardo dove si vuole. Gli oggetti solidi sono visti sia dentro che fuori. Spazio e solidità, come ostacoli all’osservazione, cessano di esistere.
Le persone che sono arrivate a questo punto non sono ancora degli esperti chiaroveggenti, però sono dei chiaroveggenti volontari. Si tratta di una facoltà molto diversa da quella posseduta da un medium.
La persona nella quale viene costruito il ponte è sempre in sicuro contatto con i Mondi Interiori, essendo la connessione stabilita o interrotta, secondo la sua volontà.
Egli vuole semplicemente vedere, ed egli vede.
La facoltà di chiaroveggenza indica una connessione vaga tra il corpo vitale ed il corpo denso. Nelle epoche remote della storia della nostra Terra, durante le quali ogni uomo era involontariamente chiaroveggente, era la vaghezza di questa connessione che li rendeva tali.
La chiaroveggenza dei bambini
Parlando dei vari tipi di chiaroveggenti è giusto sottolineare che ogni bambino è chiaroveggente, almeno durante il primo anno di vita. Per quanto tempo il bimbo manterrà la sua facoltà dipende dalla sua spiritualità ed anche dall’ambiente, perché la maggior parte dei bambini comunicano tutto ciò che vedono ai genitori e la facoltà di chiaroveggenza viene letteralmente cancellata dal loro atteggiamento. Spesso i bambini sono ridicolizzati a causa di affermazioni che, secondo gli adulti, possono essere solo frutto della loro “immaginazione”, ed è così che essi imparano presto a eliminare ciò che li ridicolizza, od almeno a tenerlo per sé.