Nel Medioevo la donna in genere, e in particolare per la Chiesa cristiana, era il simbolo della tentazione e del peccato, e se per caso aveva le capacità di guarire alcune malattie attraverso pozioni e unguenti da lei composti con erbe raccolte nei boschi, veniva immediatamente sospettata di stregoneria.
figuriamoci poi di quali nefandezze e atrocità poteva venire accusata una vera strega.
Nel corso dei secoli la Santa Inquisizione ha fatto torturare migliaia di persone spesso innocenti. Esse sotto la sferza di feroci torture confessavano qualsiasi orribile colpa pur di far cessare lo scempio doloroso del proprio corpo, e da queste presunte confessioni traevano la “verità” gli inquisitori, spesso uomini repressi nei loro sentimenti.
Così la donna-strega era vista come cattiva e dedita solo alle azioni malvage di magia nera e consacrata alle forze impure del diavolo, simbolo del male assoluto a cui ancora oggi, come all’epoca, si attribuiscono tutte le malefatte del mondo.
A proposito del diavolo…. anche l’ex abate Giovanni Franzoni, nel suo libro ” Il diavolo mio fratello”, ne mette in discussione l’aspetto, da sempre così interpretato e pensato.
Egli ritiene, infatti, che al diavolo si attribuiscono terribili nefandezze che in realtà appartengono esclusivamente all’essere umano e alla sua cattiveria.
Anche un noto Mago-Mestro in uno dei suoi scritti ha affrontato l’interessante questione, e quanto di seguito mi accingo a scrivere è frutto dei suoi insegnamenti.
Egli in sostanza afferma che la magia non pone il diavolo in quella sfera che tutti noi siamo abituati a conoscere, ma in una polarità negativa che è in antitesi con un’altra positiva, la cui sintesi crea una terza polarità neutra.
Questa bipolarità ha determinato una divisione magica tra due parti, definite come Magia bianca e Magia nera. Ma questa definizione è sbagliata ed è derivata dall’associazione del bene alla polarità positiva e del male a quella negativa.
Ma chi stabilisce qual’è il bene e il male?
Se si uccide un uomo nel momento che sta per uccidere un innocente si commette un omicidio, ma è male o bene?
L’unione di tali valori di bene e male è un’assurdità di origine religiosa, la quale ha dato luogo ad uno dei più grossi malintesi che hanno impedito di dare una giusta interpretazione alla scienza magica.
Il positivo e il negativo sono poli essenziali: da essi è scaturita la scintilla necessaria ad “accedere” al creato. Pur in antitesi tra loro, non potrebbero esistere l’uno senza l’altro, ed è proprio la continua ricerca dell’equilibrio tra di essi che sostiene il creato stesso.
-Nella magia dire negativo o positivo non significa dare alle due polarità un valore assoluto, ma solamente relativo.
-Nell’universo nessuna cosa è pura in quanto è sepre contaminata da un suo contrario. Quindi non può esistere nessuna cosa che sia o tutta buona o tutta cattiva.
La filosofia magica non pone il bene e il male in due polarità ben divise perchè non è cosa possibile dare un valore morale di bene a un’azione creata per annullare qualcosa, e di male ad un’azione creata per distruggere in funzione a ricreare.
Il bene e il male, per una legge universale che ne esclude il valore assoluto, non possono essere che espressioni morali soggettive. Ogni cosa, infatti, assume un valore diverso secondo l’osservatore e la sua posizione.
Per la magia l’immagine del bene è un corretto uso delle polarità, sia negative che positive, mentre il male è un uso non corretto di esse.
Ma quando si può ritenere che un atto sia corretto e non corretto in magia ?
Quando l’atto si attiene alla legge dell’equilibrio, la legge che mantiene l’equilibrio delle due polarità che sorreggono la creazione. E’ corretto un atto quando mantiene questo equilibrio e non corretto quando l’equilibrio viene ad essere alterato.
Non è facile da capire, lo so…
Ma il fatto è che una strega può essere sia bianca che nera. La Strega può fare del bene facendosi aiutare dal diavolo, come può fare del male rivolgendosi agli spiriti del bosco.
Insomma… non può esserci nè una fata tutta bianca nè una strega tutta nera, come lo stesso diavolo avrà sempre qualcosa dell’angelo ( sua origine di nascita) e l’angelo qualcosa del diavolo.
Non ci potrà essere un tutto angelo e un tutto diavolo.
Il diavolo come l’angelo sono costretti a convivere in ogni cosa in quanto non sta a loro cambiare il gioco, perchè esso è stato creato al di fuori di loro.
Tutto il discorso, quindi, non mette assolutamente in dubbio l’esistenza del diavolo, che per la strega non rappresenta una forza impura della creazione, cioè la “nebbia di Dio”, ma una forza, anche se diversa, che sorregge anch’essa l’Universo alla pari con quella positiva.
Inoltre è a conoscenza che il diavolo può assumere tutte le caratteristiche diaboliche a lui più congeniali nel creato, non facendo il male ma penetrando nelle menti dell’uomo come il grande tentatore che spinge ad essere trasgressivi alle leggi, l’ispiriatore alle vie della conoscenza pericolosa dell’ignoto, il sovvertitore delle buone regole.
E’ chiaro dunque che una tale “forza” se non gestita bene da noi streghe, può essere molto pericolosa. E’ come se tenessimo in mano una palla esplosiva, potenzialmente distruttiva, ma se usata diversamente, necessaria per arrivare a sormontare vette importanti, e là dove necessita per scavare varchi nel suoo e trovare l’oro.
Ma questa forza non serve soltanto per trovare l’oro, la si può usare per ogni esplosione in cui sia necessaria la sua potenza.
E solo lei può esserne il mezzo !
Molto spesso siamo facili ai giudizi sul bene e il male. Sul dialogare su alcuni argomenti e sul non farlo. Sulla conoscenza totale di quanto la magia riveste in tutte le sue sfumature e potenzialità.
Alla fine siamo solo noi stessi a decidere su quale sentiero proseguire e operare. Sul dove posizionare la nostra bilancia.
La troppa ottusità e paura limita la conoscenza.
La troppa ingenuità e faciloneria produce danni enormi.
La saggezza è l’unica nostra vera forza. Saggezza ! E amore… amore per la Terra, per il Cielo, per l’Acqua, per il Fuoco. Amore per i nostri simili e per la vita.
E soprattutto il rispetto per ogni essere vivente e il disprezzo per ogni meschinità e fine personale.
Il bene e il male siamo noi. Il filo sottile che li divide sta nel nostro cuore.
Ricordiamocelo sempre, in ogni cosa che facciamo.
(Parzialmente tratto da “Il martello della Strega”)