Per prepararci…
Il tema centrale dell’iniziazione ( di qualsiasi iniziazione, indipendentemente dalla tradizione cui fa capo) è ciò che viene definito come palingenesi: una rinascita. La vita come l’avete conosciuta fino a questo momento si conclude e voi “rinascete” con una nuova conoscenza.
Tutti i riti di iniziazione seguono lo stesso schema di base. E questo in tutto il mondo, sia tra gli aborigeni dell’Australia, gli africani, gli amerindiani, gli eschimesi, gli abitanti delle isole del Pacifico, le streghe, gli antichi egizi, i greci e i romani… solo per citarne alcuni.
Innanzitutto abbiamo la separazione che indica l’abbandono di ogni altra credenza o usanza.
Segue la purificazione, esteriore e interiore.
Poi la morte simbolica in attesa della rinascita.
All’inizio non vi è una separazione vera e propria, ma in un certo senso dovrete distaccarvi da quanto potete per impegnarvi nello studio dell’Arte. Trascorrerete anche molto tempo da soli, meditando sulla via che state per intraprendere. Vi purificherete facendo bagni rituali o digiunando (solo pane, miele e acqua sono ammessi ventiquattro ore prima del rito vero di iniziazione) e astenendovi dai rapporti sessuali.
Il procedimento che di solito si segue consiste nel trovare una congrega e, dopo un periodo di prova, si viene accettati e iniziati. Ma se decidete di praticare l’Arte in modo solitario esiste anche l’autoiniziazione che altro non è che l’autoconsacrazione al servizio degli dei.
L’iniziazione all’interno di una congrega la si può sempre fare in un secondo momento, sempre che lo si desideri, ma non è obbligatorio.
Il cerchio magico
Brevemente possiamo dire che è una matafora dell’ Universo, l’ Energia cosmica si presenta in cinque forme diverse: Terra, Aria, Fuoco, Acqua e Spirito. Le cinque punte del pentagramma, le cinque vie che partono da un’unica origine. Questa metafora è vista sia nel microcosmo che nel macrocosmo. L’essere umano, per esempio è costutito da Terra (corpo), Aria (mente), Fuoco (energia), Acqua (sentimenti) ed Anima.
Secondo la legge ermetica che “Tutto ciò che è in alto è uguale a tutto ciò che è in basso” ( cioè le Leggi di Natura valgono sia relativamente al micro che al macro), quindi i cinque Elementi sono l’Essenza dell’Universo.
Cosa c’entra questo con il cerchi magico? Vi siete mai chiesti perchè i più antichi templi erano di forme circolari? L’esempio più famoso è Stonehange, ma anche in Normandia i circoli di pietre preistorici sono ancora imponenti. Questa sacralità della forma circolare è comune a moltissime culture antiche, dai Celti al Medio Oriente.
La spiegazione più semplice è che il cerchio, non avendo nè inizio nè fine, rappresenta l’infinito. Ma è anche vero che in Natura la linea retta non esiste: perfino il raggio di Luce viene deformato dalle forte gravitazionali dell’Universo. La linea retta, quindi, è solo una convenzione umana.
L’Universo con le sue forze e le sue energie si muove per linee curve: dall’atomo ai sistemi solari, dalla galassie al DNA. Il tempo e lo spazio, se esistono, sono circolari. Ecco dunque la sacralità di un cerchio tracciato per terra! Esso rappresenta tutto il passato ed il futuro, e chi si trova in esso è un anello tra queste realtà.
Per usare la terminologia stregonesca, il cerchio magico è “un varco tra i mondi” ed in esso ci è possibile fare qualunque cosa. In esso, quando viene costruito, vengono chiamati a vigilare i Quattro Elementi (“Guardiani” sempre per usare una terminologia giusta): Aria ad Est, Fuoco a Sud, Acqua ad Ovest e Terra Nord ed il Quinto (lo spirito) a sigillare il cerchio.
Ecco dunque perchè le streghe non hanno bisogno di sontuosi e teatrali templi: il nostro spazio sacro è tutto quello che ci circonda ed il Cerchio è il limite sul quale innalziamo i pilastri di questo tempio ogni volta che lo desideriamo.
Il cerchio si può formare in tanti modi. Disegnandolo su di un pavimento con un gesso colorato, creandolo con foglie e rami, formandolo con candele e altri oggetti magici o sale grosso ecc.. Lo si può anche formare all’aperto, su di un prato.
È bene non abbandonare il cerchio durante il rito per evitare dispendi energetici e tutti i pericoli collegati all’interuzione di un atto magico. In questa fase si accoglie/lgono la/le divinità di riferimento personale e si procede con l’incantesimo o con la meditazione o con il rituale, il fine cioè per cui si è creato il cerchio magico.
A conclusione del rituale si procede ad un frugale banchetto, con frutti di stagione o biscotti, succo di frutta o vino, si ringraziano le divinità accorse al rituale. Solitamente si lascia un tozzo di pane o qualche altra cibaria all’interno del cerchio come offerta e ringraziamento alle entità che ci sono state vicine.
Il cerchio si chiude percorrendolo in senso antiorario ,partendo da nord, visualizzando l’energia che si scioglie e si salutano gli elementi. Lo stesso vale per la visualizzazione in astrale.
Nel caso si sia usato il sale in apertura questo verrà gettato come prodotto di scarto, quanti usano i cristalli li puliranno e li riutilizzeranno in seguito.
Autoconsacrazione
Questo rito va celebrato nella fase di luna crescente, possibilmente in prossimità del plenilunio e dopo una settimana di astinenza sessuale ,meditazione e purificazione del corpo, che si concluderà con un giorno di digiuno ( come scritto sopra).
Possibilmente dovrete essere completamente nudi e senza gioielli, nel caso non possiate, indossate una tunica di cotone chiaro e senza cuciture, come descritto nel capitolo degli strumenti.
Oltre agli oggetti già citati, sull’altare dovrà esserci anche una ciotola con dell’olio per l’unzione che dovrà essere posta tra le ciotole dell’acqua e del sale.
Ponetevi davanti all’altare e, quindi, verso est e dentro il Cerchio. (Vi ricordo che dovrete entrare ed uscire dal Centro sempre da est).
Sedetevi o inginocchiatevi davanti all’altare tenendo gli occhi chiusi. Concentratevi in modo da vedervi, con l’occhio della mente, racchiusi in una sfera di luce bianca.
Dirigete le vostre energie perchè quella luce si espanda andando a riempire tutto il Cerchio.
Mantenete la visione per un pò e poi rilassatevi.
Aprite gli occhi, alzatevi e spostatevi in prossimità del perimetro del Cerchio nel punto dove è l’est, poi con il dito indice della mano destra ( o sinistra se siete mancini) percorretelo lentamente( in senso orario) “tracciando” il Cerchio con il potere che fluisce lungo il braccio e quindi nel dito.
Quando lo avrete percorso totalmente e vi ritroverete ad est, tornate davanti all’altare. Accendete la candela e l’incenso. Con la candela accesa girate intorno all’altare e andate ad accendere la candela che si trova a est. Proseguite accendendo tutte le altre che si trovano a sud, ovest e nord. Ritornate a est e infine di nuovo davanti all’altare riponendo la candela.
Adesso concentrate di nuovo le energie perchè fluiscano nel braccio e nel dito e immergetene la punta nel sale pronunciando queste parole:
“Il sale è vita. Che questo sale sia puro e purifichi la mia vita mentre lo uso in questo rito.”
Prendete tre pizzichi di sale e lasciateli cadere, uno alla volta, nell’acqua. Mescolate l’acqua per tre volte con il dito pronunciando queste parole:
“Che il sale benedetto dissolva tutte le impurità in quest’acqua e che insieme possano essere usati al servizio delle divinità, in questi riti e in qualunque altro momento e modo io desideri usarli.”
Prendete la ciotola con l’acqua salata e iniziando da est aspergete il Cerchio percorrendone il perimetro. Una volta terminato riponetela sull’altare. Prendete l’incensiere ed eseguite la stessa operazione incensando il perimetro. Ritornate davanti all’altare, riponete l’incensiere e pronunciate:
“Il Cerchio sacro è attorno a me. Qui mi trovo di mia spontanea volontà, in pace e amore.”
Immergete il dito indice nell’acqua salata e segnatevi sulla fronte una croce circoscritta da un cerchio, esattamente dove si trova il terzo occhio. Poi tracciate il simbolo del pentagramma sul petto, sopra il cuore, recitando:
“Invito gli Dei ad assistere a questo rito che in loro onore celebro.”
Alzate la mano con il dito rivolto verso l’alto in segno di saluto mentre pronunciate:
“Dio e Dea, Signore e Signora, Padre e Madre di tutta l’esistenza, proteggetemi e guidatemi all’interno e all’esterno di questo Cerchio in tutto ciò che faccio. Cha sia così.”
Baciatevi la mano in segno di rispetto per il Signore e la Signora poi sollevate la coppa e lasciate cadere qualche goccia di vino a terra ( o nel piatto delle offerte) in onore degli dei con queste parole:
“Il Signore e la Signora!”
Bevete un sorso di vino poi riponete la coppa sull’altare con queste parole:
“Adesso il tempio è innalzato. Non lo lascerò se non per buoni motivi. Che sia così.”
Sedetevi o inginocchiatevi con la testa china e meditate per qualche minuto su ciò che significa per voi l’Antica religione.
Poi alzatevi e sollevando le braccia al di sopra dell’altare recitate:
Signore e Signora, adesso udite le mie parole!
Sono qui in veste di semplice pagano a onorarvi.
Perchè ho viaggiato e a lungo ho cercato,
ciò che desideravo sopra ogni altra cosa.
Agli alberi e ai campi appartengo,
alle foreste e alle sorgenti appartengo,
ai fiumi e alle colline.
A voi appartengo e voi mi appartenete.
Abbassate le braccia.
Concedetemi ciò che desidero,
consentitemi di venerare gli dei
e tutto ciò che essi rappresentano.
Fate di me un amante di tutto il creato.
A fondo conosco la fede:
se non ho la scintilla d’Amore dentro di me,
mai la troverò al di fuori di me.
L’Amore è la Legge, l’Amore è il Vincolo.
Tutto questo io onoro sopra ogni altra cosa.
Baciatevi la mano destra e sollevatela.
Mio Signore, mia Signora, eccomi davanti a voi
nudo e disadorno, consacro me stesso al vostro onore.
Per sempre proteggerò voi e tutto ciò che vi appartiene.
Nessuno potrà mai insultarvi perchè sempre io vi difenderò.
Siete la mia vita e a voi appartengo
da questo momento in poi.
Sollevate la coppa e versate lentamente il contenuto sul pavimento pronunciando:
Mentre questo vino stilla dalla coppa,
che mi venga prosciugato il sangue dal corpo
se mai dovessi levare un dito contro gli Dei
o contro coloro che li venerano.
Così sia.
Immergete il dito indice nell’olio e ancora una volta fate il segno della croce circoscritta sulla fronte e il pentagramma sul cuore.
Sempre con l’olio toccatevi i genitali, poi il capezzolo destro e quello sinistro e di nuovo i genitali ( in questo modo si forma il triangolo sacro che simboleggia l’innalzamento del potere dalle sue stesse radici). Poi recitate:
Quale segno della mia rinascita scelgo un nuovo nome:
D’ora in poi e per sempre mi chiamerò …. (nome di strega o stregone)
in seno all’Arte.
Così sia.
Adesso sedetevi comodamente e con gli occhi chiusi meditate su ciò che l’Arte significa per voi. E’ possibile che a questo punto riceviate qualche segno che siete veramente in contatto con gli dei. Ma che questo accada o no lasciate che i vostri sentimenti per loro e per l’Antica religione fluiscano dal vostro corpo, beatevi della sensazione di essere “tornati a casa”…
Alla fine ringraziate pronunciando queste parole:
“Ringrazio gli Dei per la loro presenza.
In amore sono venuto e adesso
per la mia strada me ne vado.
L’Amore è la Legge,
l’Amore è il Vincolo.
Così sia!
Il Tempio ora è chiuso.”