Le sedute spiritiche
<Divino spirito ignoto, invochiamo il tuo aiuto, ti chiediamo di unirti a noi e di illuminarci.
Spirito ovunque tu sia se ci ascolti noi ti invochiamo
Spirito noi ti cerchiamo
Vieni tra noi ti aspettiamo.>
Premetto che personalmente sono contraria alle sedute spiritiche fatte per gioco , curiosita, ecc… in primo luogo perché , anche se raramente, si possono rivelare pericolose e si deve avere la conoscenza per affrontare l’imprevisto. In secondo luogo perché vi sono anime o entità che non vogliono essere disturbate e potrebbero reagire in modo strano. Preciso comunque che quando si fa una “chiamata” la decisione di presentarsi spetta sempre a loro e noi non potremo mai fare nulla per obbligarli.
Io non ho la sicurezza di tanti sul definire CHI faccia la sua comparsa alle sedute. La maggior parte delle persone parla delle anime dei defunti, altri dicono siano entità o “larve” che vivono invisibilmente intorno a noi. Altri ancora di puri spiriti celesti o demoni infernali.
Le teorie sono tante.
La certezza che comunque chi risponda sia effettivamente l’entità che si è evocata non la si avrà mai, qualunque cosa essa dica, perché una cosa che pochi sanno è che queste entità spesso si divertono a mentire e a prenderci in giro.
Vero è che se la “chiamata” è stata fatta nel modo giusto, qualcuno si presenta. Ma le sue intenzioni noi non le sapremo, o per lo meno non lo sapremo nel momento in cui si verifica l’incontro. Se ne avremo le basi, potremo eventualmente verificarlo in futuro.
Raramente accade che ci venga detto qualcosa che riconosciamo subito come vera e inconfutabile. In quel caso sapremo che chi ha risposto alla chiamata è veramente colui che abbiamo evocato.
Un altro rischio in cui si va incontro è quello che si presenti uno “spirito burlone” che solitamente non fa danni, a parte (come spiega la sua definizione) quella di amare lo scherzo. Spesso questi non se ne vanno finita la seduta spiritica ma restano nella casa in cui è stata fatta per un periodo che solo loro decidono, e si divertono a creare disturbi. Tipo muovere tende, far cadere tegami ,spostare oggetti ecc…
Altro rischio, molto più grave anche se estremamente raro, è quello che uno spirito si possa invaghire di una persona del gruppo. Come cosa estrema ( ma ribadisco che è rara), potrebbe accadere che lo spirito decida di far morire questa persona per portarla con sé.
Come potete vedere, le sedute spiritiche non vanno mai prese come un gioco. Ma valutate come una possibilità e una esperienza importante a cui ci si deve accostare con estrema serietà e con la dovuta conoscenza. Ogni qualvolta noi chiamiamo qualcuno dobbiamo capire prima, che non sapremo chi si presenterà né le intenzioni che avrà.
Fondamentale sarà il rispetto che noi gli dovremo ma anche , se necessario, avere il coraggio e la fermezza di poterlo contrastare e annullare nel caso occorra.
Vi sono spiriti di persone morte che sono rimaste ancora molto legate alla vita e alla materialità… come il desiderio di assaporare i cibi, toccare le cose ecc…e nonostante ora vivono in una dimensione di completa serenità, una volta che si trovano di fronte a noi umani, subiscono il rimpianto di ciò che non possono più fare. Quindi ne soffrono. Di solito sono quelle anime che ancora vagano a cavallo delle due dimensioni senza avere ancora la forza di staccare questo cordone ombelicale che li tiene legati alla vita terrena. Sono anime in pena, sofferenti e disperate.
Sono le più raggiungibili perché le più ansiose di restarci vicine e vivere attraverso di noi ciò che hanno perso. Potrebbero perciò essere le più rancorose nei nostri confronti che abbiamo ciò che loro non hanno più. Come invece potrebbero essere le più disponibili a comunicare tranne poi diventare le più difficili da rimandare indietro.
Ricordatevi che con la conoscenza qualunque entità si presenti la si potrà tenere sotto controllo e quindi gestire.
Se avete paura o siete deboli non avvicinatevi mai a questo genere di cose.
I vari metodi per “comunicare” con le entità.
I fenomeni spiritici si possono dividere in due categorie: i fenomeni che si realizzano nella persona stessa del Medium o al suo contatto, e i fenomeni che si realizzano al di fuori del Medium e senza contatti con la sua persona come i movimenti di oggetti ( pendolo, bacchetta tavolo soprattutto), prodotti al contatto con le mani senza impulsi coscienti dei partecipanti. Ed è questo il fenomeno più facile da ottenere E’ sufficiente che un gruppo di 4 persone si riunisca attorno ad un tavolo leggero, le mani nude in cerchio su di un piano e rapidamente spesso alla prima seduta, il tavolo si anima, produce scricchiolii, ruota, si solleva con uno o più dei suoi piedi, esegue i movimenti che sono compatibili con la sua struttura, obbedisce agli ordini che gli si danno ecc .ecc.
Esiste poi la medianità vocale, l’incorporazione e la trasfigurazione. Nella medianità vocale la comunicazione avviene attraverso la voce del medium,: timbro vocale, espressioni, idiomi conoscenze ecc. non appartengono al medium e sono invece quelli del defunto che vuol parlare attraverso gli organi del medium stesso. Durante lo svolgimento dell’esperienza, il medium è in trance e l’incorporazione e la presa di possesso, da parte dello spirito, del corpo del medium avviene senza che quest’ultimo se ne renda conto.. Il termine ” trance” che ha le sue radici nel latino significa ” transire” ciò passare, viene dalla lingua inglese ed è traducibile con il concetto di ” estasi ed indica quello stato particolare in cui si trovano i soggetti dotati di capacità a realizzare le manifestazioni paranormali.
Talvolta questo stato lo si raggiunge attraverso una predisposizione naturale, talvolta in seguito ad una tecnica di autoipnosi, ma certamente la forma più completa è quella della concentrazione. Che cosa avvenga nella psiche del medium non è facile comprenderlo anche perché tutto ciò che compie durante ” la trance” viene da lui dimenticato al suo risveglio; si ritiene comunque che sfuggendo ai legami della materia fisica, riaffiorino le capacità o le facoltà dello spirito e che queste ultime riprendano le loro possibilità di uso.
Nel caso delle tavolette parlanti, o della scrittura automatica, non interviene l’esclusione dell’ Io, ma soltanto una esclusione della coscienza, consentendo alla mente di ricevere quelle ispirazioni provenienti da fonti ” Superiori”. Che cosa avviene nello stato di ” trance”, quando si determina un processo di incorporazione? Questa domanda richiama l’attenzione su una fase importantissima del rapporto spiritico; infatti, l’interrogativo è se, durante lo stato di trance, il medium incorpori effettivamente l’entità dello spirito, o quest’ultimo agisca sul medium attraverso un’azione di tipo telepatico, come nel caso della trasmissione di pensiero. Molti studiosi della materia hanno esaminato i fatti e sono addivenuti a due interpretazioni: in alcuni casi l’incorporazione del medium è effettiva e reale mentre vi sono altri casi in cui l’Entità non è presente nel medium, come succede per Coloro che non hanno ancora coscienza di non appartenere più al regno dei viventi.
Non è certo facile convincere un’Entità che la sua condizione non è più quella di vivente, per loro il pensiero della morte ha rappresentato uno scoglio da superare, durante a loro vita, e pertanto rimangono ancorati al ricordo di quanto è stato in precedenza. Lo stato di trance, dunque si può considerare un’apertura nel tempo e nello spazio, il veicolo che collega due mondi, la soppressione temporanea di leggi che fermano i tentativi di far luce sul destino di questo essere chiamato uomo, oltre la porta del tempo, al di là delle dimensioni dello spazio.
BREVE STORIA DELLE TAVOLE OUIJA
Avete presente quelle tavolette di legno con disegnati i numeri e le lettere dell’alfabeto che vengono usate durante le sedute spiritiche?
Molti le considerano porte medianiche per entrare in contatto con l’aldilà e credono che la loro origine sia antica. La storia delle ouija, questo è il loro nome corretto, rivela invece che si diffusero con intenti ben diversi. Non si conosce il nome del loro inventore, ma il 10 febbraio 1891 Charles Kennard, della Kennard Novelty Company, brevettò queste tavolette con il nome di ouija (qualcuno gli aveva detto che il termine significava “buona fortuna” in egiziano) e iniziò a venderle come gioco in scatola. Presto ebbe delle difficoltà finanziarie e venne sostituito da William Fuld, che già lavorava nella stessa compagnia. La Kenneth Novelty Company venne ribattezzata Ouija Novelty Company e il nome di Fuld fu stampato su ogni tavoletta. Le vendite aumentarono a tal punto che presto la società cambiò nuovamente nome e divenne William Fuld company. Un giorno del 1927 Fuld, che nel frattempo aveva rivendicato l’invenzione delle ouija, si trovava sul tetto della sua fabbrica a Baltimora e sorvegliava il montaggio di un macchinario, quando cadde e morì. I testimoni raccontarono che si trattò di una disgrazia, ma le voci che si trattasse di un suicidio iniziarono a girare e alcuni arrivarono a mormorare che Fuld fosse posseduto.
I suo figli presero le redini dell’impresa e la condussero fino al 1966, quando i diritti vennero venduti ai fratelli Parker. Da quel momento le ouija non sono più state realizzate su tavolette di legno, ma su supporti cartacei, con grande dispiacere dei collezionisti. Oggi la maggior parte delle persone le usa per poco tempo e le butta via.
Ma queste tavole sono , per le sedute spiritiche, ancora molto usate da alcune persone. Anche perché consentono di poter effettuare una seduta medianica totalmente soli e senza la presenza di altri.