La telecinesi
La telecinesi (dal greco tele: da lontano e kinesis: movimento), studia il movimento degli oggetti che si muovono senza che nessuno li contatti o che non hanno alcun potere che li faccia muovere, né internamente né esternamente. Pochissimi sanno che chiunque può far muovere o “levitare” un tavolo senza che questo abbia alcun riferimento con lo spiritismo; basta osservare determinate regole base. Due membri dell’Associazione londinese per la ricerca parapsichica, C. Brookes-Smith e D.W. Hunt, lo hanno dimostrato con una serie di prove di laboratorio, con quattro partecipanti ed un tavolino basso (105x60x55 cm) del peso di circa venti chilogrammi. I partecipanti mettevano semplicemente le mani sul tavolino, in una stanza pienamente illuminata, c’era anche una macchina fotografica con comando a distanza. Durante la seduta i quattro si intrattenevano normalmente, ma ognuno di loro desiderava che il tavolino si muovesse. Senza questa impostazione positiva, tipica per tutti gli esperimenti paranormali, non si può pensare di ottenere un successo.
I parapsicologi pensano al bioplasma di persone viventi come fonte di energia per questi fenomeni e nel Poltergeist (movimento di oggetti senza la volontà di muoverli).Lo stesso fenomeno dicasi per i medium che riescono a muovere piccoli oggetti, come fiammiferi, bicchieri e a spostare aghi di bussola, far volar in aria delle palline molto leggere, tenendole tra le mani tese in avanti .
I fenomeni psicocinetici sono avvenuti in tutti i tempi, pur manifestandosi in modi molto diversi, e molti furono gli studiosi illustri che se ne occuparono studiando soggetti particolarmente dotati, tra cui Daniel Dunglas Home ritenuto il maggiore ad effetti telecinetici, studiato dal celebre fisico inglese William Cookes, Eusapia Palladino, la cui notorietà fu ottenuta da uno studio su di lei, effettuato dallo scettico (prima di assistere ad una sua straordinaria seduta a Napoli, aveva sempre combattuto con ostinazione i “fatti spiritici”) e celebre Lombroso, la quale faceva muovere pesanti tavoli, squillare campanelli che si muovevano nell’aria, attraeva o respingeva mobili con un cenno della mano. Grande fu la sua notorietà in tutta Europa.
Negli ultimi anni importanti fenomeni psicocinetivi sono stati nuovamente ottenuti con soggetti eccezionali come Uri Geller e Matthew Manning, ma sebbene non si possa dubitare del fenomeno, la psicocinesi viene sempre considerata con estrema diffidenza dai fisici e con notevole perplessità dai parapsicologi.
Poteri perduti
Anticamente l’uomo era considerato una unita’ divisa in tre elementi: corpo, anima e spirito.
Oggi non piu’: gli studi sono rivolti alla psiche, non interessano i corpi astrali. Ma l’uomo e’ piu’ complesso. Gli interrogativi che ammutoliscono la scienza sono una dimostrazione eccellente delle lacune del sapere attuale.
Alcune dottrine tuttavia offrono un soccorso. Manuela Pompas, studiosa di filosofia orientale, ci riferisce che in un esperimento condotto nella comunita’ scozzese di Findhorn, alcune persone, evidentemente dotate di particolari facolta’, lavorando su un terreno sabbioso, ne hanno variato la composizione chimica con la forza del pensiero, senza alcun utilizzo di fertilizzanti, giungendo a risultati che gli scienziati consideravano impensabili.
Molti suggeriscono che il pensiero non sia una entita’ astratta. Secondo alcuni scienziati di fisica subatomica, il pensiero sarebbe l’unica forma di energia pura. Imparando a utilizzare e a dirigere la forza del pensiero possiamo, secondo la Pompas, influenzare la materia nel suo interno, nella sua composizione molecolare.
Ecco perchè il nostro corpo puo’ guarirsi e interrompere i processi degenerativi del nostro sistema immunitario, per esempio, tramite l’imposizione delle mani.
In altri termini lo spirito dell’uomo, ben distinto dalla sua materia grigia, puo’ entrare in comunicazione con qualunque oggetto: il sensitivo che immagini di contattare un’ altra persona invia il suo corpo sottile nella dimensione invisibile.
Come riuscire ?
In primis e’ necessario liberarsi da ogni pregiudizio o sfiducia nei confronti di un terreno inesplorato considerando sempre che trattasi di facolta’ perdute un tempo in nostro possesso. Indispensabile saper controllare la respirazione e il diaframma. Saper rilassarsi consentira’ di intraprendere attivita’ come la meditazione, la visualizzazione, la concentrazione, vere proprie porte per la percezione extrasensoriale. La chiave, pero’, sara’ per ognuno di noi, diversa.
Uri Geller
Furono scambiati per giochi di prestigio, ma poi si capì che i fenomeni trasmessi dalla televisione britannica, avevano una natura diversa. Un giovane israeliano, di nome Uri Geller, riusciva a piegare cucchiaini e forchette con un piccolo contatto delle dita e, a volte, anche senza. Questo poteva essere un trucco da teatro, così come poteva essere falsa la notizia che Geller riusciva a bloccare la salita di una scala mobile con la sola forza del pensiero.
Ma la TV, per la prima volta al servizio del paranormale, agli inizi degli anni Settanta, dimostrava il contrario e insinuava il dubbio sull’effettiva esistenza di un’altra dimensione della realtà.
In Inghilterra (e poi, in Francia, Germania e Italia), durante le trasmissioni ‘paranormali’ che vedevano Uri Geller all’opera, succedevano fatti straordinari nelle case dei telespettatori. Orologi fermi da anni riprendevano a funzionare; in cucina, le posate si piegavano senza che alcuno le toccasse; collane e bracciali giravano al collo e ai polsi delle padrone di casa.
Fu il momento in cui la parapsicologia diventò di massa e si presentò come spettacolo. Poco dopo tutto rientrò.
Si disse che Geller era stato scoperto a truccare e tutto tornò nella norma. Nessuno ha spiegato, però, perché orologi fermi da anni riprendevano a funzionare a grande distanza, mentre Uri Geller guardava la lucetta rossa del cameraman, lontano in uno studio televisivo.
Esercizi di telecinesi
Piegare un cucchiaio
• Meditate per mezzora.
• Trovate un cucchiaio o una forchetta.
• Prendete l’utensile tra le mani.
• Sedetevi in uno spazio tranquillo, respirate profondamente e rilassatevi. Rifuggite mentalmente tutti i pensieri e i suoni.
• Ad occhi chiusi, strofinate leggermente la punta delle dita sulla superficie del manico del cucchiaio.
• Tastate la superficie senza necessariamente pensarvi. Diventate “parte” di essa, gli atomi del metallo mescolati con gli atomi delle vostre dita e con l’aria così che essi fluiscano assieme come fossero acqua. Immaginateli sciogliersi in liquido.
• Questo potrebbe impiegare più tentativi. Comincerete a sentire realmente l’energia e il calore nel metallo.
• Nel momento in cui sentite il momentum dell’energia, piegatelo! Non impiegate forza fisica in questo – non state misurando la vostra capacità di piegare il cucchiaio con le vostre mani. Sapete gà che potete farlo. E’ la vostra mente che stiamo misurando.
Muovere un piccolo oggetto
• Scegliete un oggetto piccolo e leggero, preferibilmente fatto di un metallo sottile, come un anello di bigiotteria.
• Cancellate completamente la vostra mente. Non dovrete avere ALCUNA distrazione, e tentate di non introdurre nella vostra mente erronei pensieri, o perderete il vostro punto focale. La concentrazione è vitale.
• Costruite un “tunnel” tra voi e l’oggetto, e visualizzatelo. Vedete solamente l’oggetto. Ogni altra cosa è fuori dal tunnel, e perciò fuori dalla vostra vista.
• Ora, immaginate le mani della vostra mente uscire e spingere l’oggetto. Una volta sentita la spinta, dovreste volere produrre un suono nella vostra testa he suggerisca un forte campo magnetico (nnn… nnn… nnnn). Potrebbe suonare stupido, ma funziona!
Non aspettatevi che funzioni al primo tentativo. Potrebbe, ma c’è anche la possibiltà che non funzioni. Quindi tentate e ritentate! Se non potete dedicare il vostro tempo e la votra pazienza a questo esercizio, allora non tentatelo proprio.
La fiamma danzante
• Meditate per mezz’ora.
• Accendete una candela in un posto sicuro. E’ preferibile una candela bianca su di un tavolo bianco o di un colore chiaro.
• Mettetevi comodi e respirate profondamente.
• Mettetevi di fronte alla fiamma della candela. non pensate a nulla, liberate la mente ma mantenete la fiamma di fronte a voi. Presto dovreste vedere solo la fiamma. non il tavolo, la candela, la stanza e gli oggetti attorno a voi, ma solo la fiamma.
• Ora immaginate che la fiamma si distenda verso l’alto, diventi più alta, più luminosa. Potete mettere la mano sopra di essa e immaginare che siate voi a farla crescere. immaginate che la fiamma si rimpicciolisca, che diventi più piccola e corta. immaginate che ondeggi e danzi. immaginate che si pieghi. Fate questo esercizio finchè non vi sentite tuttuno con la fiamma, e finchè essa non farà ciò che voi desiderate essa faccia.
Facendo questo esercizio piu volte, una volta che sarete capaci con la vostra abilità di fare ciò, provate a spegnere la candela con la vostra mente e, perchè no… anche a riaccenderla.
Ruota Psico-Cinetica
• Prendete una puntina da disegno (del tipo con la testa piatta e circolare) e mettetela con la punta rivolta verso l’altro. Ora prendete un piccolo pezzo quadrato di carta, di circa 3x3cm (forse anche piu’ piccolo), e con pazienza bilanciatelo appoggiando il suo centro sull’ago della puntina. Invece della carta, si può usare un pezzetto di alluminio (o carta argentata da cucina), se ci si sente piu’ in linea con le energie metalliche.
• Meditate per mezz’ora.
• Ora, sedetevi di fronte alla vostra “ruota psico-cinetica”. Concentratevi fissando un angolo del quadratino di carta. Focalizzate tutta la vostra energia in quello spigolo, volendo far cominciare a girare facendo perno nell’angolo suddetto. Immaginate la ruota (quadratino di carta) che inizia a ruotare. Concentratevi piu’ che potete, finché il movimento non comincia a verificarsi.
Una volta che siete riusciti in questo esercizio, provate ad affondare la carta nella puntina!