La necromanzia
Quello che segue è uno stralcio prelevato da uno scritto di cui sono entrata in possesso in modo un pò strano.
Chi lo firma si dichiara un vampiro vecchio di secoli ed io non voglio certo nè mettere in dubbio, nè avvalorare la veridicità o meno di questa sua affermazione.
Mi limito a porre alla vostra lettura quanto io ritengo possa essere interessante anche a voi, ed affine al mondo dell’occulto così come io lo conosco e lo sento.
Non sono totalmente d’accordo con quanto ha scritto lui, soprattutto sulla parte riguardante la versione più cruenta della necromanzia (la prima). Sono contraria ad una certa tipologia di rituali.
Per quanto riguarda il tema delle sedute spiritiche, che troverete come inserto in questa categoria, andando a leggere potrete ampliare l’argomento.
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La necromanzia è l’arte di parlare con i morti, la parola deriva dal greco e si forma dalle parole necron (morte)+ mantia (predizione) e si usava per interagire con il mondo “al di la del velo” ovvero l’abisso,il mondo dei morti.
Non è da confondere con la negromanzia, perché mentre la prima si avvale della forza e della presenza dei morti e della morte (fantasmi,spettri oppure cadaveri in decomposizione) la seconda trae il suo potere dai demoni e dagli spiriti maligni che da sempre accompagnano l’uomo.
La necromanzia nasce in forma più ritualmente teatrale e superstiziosa che realmente efficace nella antica Roma anche se si hanno tracce di questa opera anche nell’antico Egitto. Veniva praticata per tenere buoni i Lares Familiares, ovvero gli spiriti dei morti della famiglia e per abbonarsi i loro benefici. Persino gli imperatori praticavano il rito necromantico.
Gli incantesimi della necromanzia permettono a vari livelli di parlare con le entità disincarnate, interagire con il mondo degli spiriti, comandare le entità evocate ,resuscitare i morti, e ai massimi dell’esagerazione viaggiare nel mondo aldilà sottoforma di spirito o raggiungere l’immortalità grazie allo studio di questa pratica. Per questi suoi utilizzi,alcuni ritengono che tramutarsi in vampiri sia un atto necromantico, anche se io personalmente non ne sono sicuro. Gli studi della necromanzia sono però pericolosi, i riti necromantici prevedono l’iterazione con corpi in putrefazione, ossa,e spesso i necromanti si calano nelle tombe o su campi di grandi massacri per poter meglio parlare con i morti, tutto ciò unito al fatto che per questa pratica l’adepto si estende verso il mondo dei morti può nuocere alla salute mentale del praticante ed inoltre lo apre ai pericoli propri dell’invocazione degli spiriti che sono spesso menzogneri o possono interagire con il mondo fisico.
Oltre ad una grande forza mentale, il necromante deve avere una saldezza di nervi fuori dal normale perché oltre che la sua mente, anche il suo corpo viene “consumato” dagli studi in quanto diverrà spesso cadaverico.
La necromanzia comunque qualsiasi sia il suo livello di utilizzo ha sempre lo stesso effetto, più o meno accennato, ovvero l’apertura delle soglie.
La Seduta spiritica
Base della necromanzia
Questo rito serve per entrare in contatto con il mondo dei morti, servono più persona per praticarlo perché anche se è elementare e rappresenta l’ABC della necromanzia , può causare effetti catastrofici se mal eseguito.
Il rito si svolge in tre momenti ben separati, l’apertura, il dialogo e la chiusura, da come si sarà capito la prima fase apre la soglia, la seconda fase la mantiene e la terza fase la chiude. Il rito crea un “mezzo piano” tra quello materiale dei vivi e quello immateriale dei morti, per cui i praticanti non dovranno interromperlo per nessun motivo finche l’entità non avrà dato loro congedo, altrimenti rimarrà invischiata a metà fra i due mondi e tormenterà i suoi evocatori finche non sarà liberata. Prima di Darsi alle sedute spiritiche bisogna tenere a mente alcune cose importanti, ovvero che:
– I morti tendono a voler tornare o restare il più a lungo possibile nella terra dei vivi, quindi vanno trattati con i guanti di velluto.
– Tendono a mentire spudoratamente su qualsiasi cosa pur di prolungare la seduta spiritica, quindi quando diventano troppo prolissi vuol dire che stanno mentendo.
– Sono restii e contraddittori quando chiedete loro informazioni sul mondo dei morti, alcuni hanno detto dell’esistenza di inferno e paradiso, altri di reincarnazione, ma sempre con mistero e ricordando che qualsiasi cosa noi ci immaginiamo è il risultato di informazioni che possono non essere attendibili.
– Questo rito è meglio se praticato in tre.
Materiali:
– uno specchio
– dei pezzi di carta recanti le lettere dell’alfabeto più il si, il no e la parola arrivederci.
– Un bicchiere.
Preparazione:
Gli evocatori devono disporre le lettere intorno allo specchio e porvi sopra il bicchiere rovesciato, poi devono posizionare le dita (medio ed indice della mano destra) sul fondo del bicchiere e concentrarsi un attimo prima di iniziare.
Apertura della soglia:
La seduta inizia con la chiamata da parte degli evocatori dello spirito chiedendo “ci sei?”, gli evocatori devono aspettare che lo spirito risponda “si” esercitando la sua forza tramite i partecipanti sul bicchiere, e spostarlo .
Dialogo:
Questo è il vero “corpo” del rituale e serve proprio per discorrere con lo spirito, magari,per familiarizzare con lui bisognerà chiedergli l’età al decesso e come è sopraggiunto quest’ultimo. Ricordare attentamente di utilizzare un tono calmo e gentile.
Chiusura:
Concordato, richiesto o voluto, sarà sempre lo spirito a decidere se e quando avverrà la fine della seduta. Magari sarà lui a dire “arrivederci” oppure sarete voi a dirlo attendendo che risponda, fatto sta che è grave l’eventualità di uno spirito che rimane chiuso nel nostro mondo. Fino a quando non ci sarà il commiato è di massima importanza non staccare le dita dal bicchiere.
“Conosco storie di episodi di necromanzia che hanno avuto risvolti tragici, streghe che hanno avuto l’orribile sensazione di essere “divorate dentro” come affermano loro, persone che hanno vissuto il momento della morte dello spirito e praticanti resi pazzi dalla stessa presenza del fantasma. Attualmente conosco una persona che ha una specie di mini poltergaist in casa che la tormenta con rumori molesti notturni. La gravità di questi disturbi deriva sempre dalla forza dell’entità.”
(Ombra)