Poteri e segreti di Amuleti e Talismani
Amuleti e talismani hanno una storia millenaria legata ad ogni popolo e a ogni epoca. Le stesse mascotte di oggi non sono altro che una forma moderna del talismano.
I talismani sono oggetti a cui viene attribuita una forza invisibile che aiuta il proprietario a raggiungere uno scopo prefissato, mentre gli amuleti hanno principalmente una funzione protettiva.
Entrambi sono componenti importanti nella magia, ai quali l’uomo è legato tramite energie naturali, extrasensoriali e divine.
Amuleti e talismani vengono per lo più realizzati in ottone e rame, materiali neutri che sono in grado di assorbire e allontanare le energie negative dal corpo. L’amuleto è al servizio esclusivo della persona che, mediante una pulizia spirituale, trasferisce le sue caratteristiche personali sull’oggetto.
Nessuno, a eccezione del suo legittimo proprietario, può toccare il talismano personale. Durante il sonno non bisognerebbe mai conservare il talismano a contatto col corpo, ma sarebbe preferibile riporlo in un sacchetto di lino affinchè abbia il “tempo” necessario per recuperare le sue energie lontano dal corpo del proprietario.
Dai tempi remoti
L’uso di amuleti e talismani risale alle prime civiltà e alle culture più antiche. Numerose leggende narrano, per esempio, di un gigante che, ancor prima del diluvio universale, avrebbe scoperto l’effetto e l’impiego di amuleti e talismani.
Secondo lo storico e scrittore greco Diodoro Siculo ( 1 sec. a. C.) anche il patriarca Menas si sarebbe servito di amuleti proprio come il figlio di Noè, Cam, che si dice fosse specializzato nell’utilizzo di talismani.
Differenza tra amuleti e talismani
La magia attribuisce un enorme potere sia agli amuleti che ai talismani. Qual’è però la differenza tra i due ? Lo scrittore antico Plinio il Giovane (62-113) definisce “amuleto” un oggetto raccolto in natura oppure realizzato a mano, volto a preservare il proprietario da pericoli, dolori e rischi causati dagli spiriti maligni.
Protegge chi lo indossa dalle malattie, dalle maledizioni e da altre forze pericolose.
Il talismano è invece un portafortuna. Ha il compito di attirare le energie positive oppure di ampliare la sfera del bene già esistente: benessere, salute e successo professionale.
Amuleti e talismani celebri
Una forma molto diffusa è l’ankh, la cosiddetta chiave della vita o croce ansata. Nel linguaggio dei geroglifici simboleggiava la “vita”, ma significava anche “andare” e molti dipinti egizi raffiguravano le divinità nell’atto di donare l’ankh al faraone.
I talismani con la croce ansata sarebbero dunque propiziatori di lunga vita.
In altri contesti si incontra anche la stella a cinque punte o pentagramma, indubbiamente simbolo magico più noto, amato, adorato e al tempo stesso più temuto. Noto anche come pentacolo è un simbolo di protezione universale e segno distintivo di molti ordini segreti.
Marsilio Ficino e il suo medaglione magico
Nel medioevo il medico e filosofo fiorentino Marsilio Ficino (1433-1499) che riscoprì e tradusse il ” Corpus Hermeticum” di Ermete Trismegisto, riprese un’antica teoria magica secondo cui l’universo è un unico grande organismo composto dal cosmo, dallo spirito, e dall’intelletto del mondo. Attraverso accostamenti appropriati di colori, metalli e immagini è possibile catturare lo spirito del mondo e sfruttarlo a proprio favore.
Questa pratica consiste nel realizzare una “raffigurazione” dell’universo contenente i colori verde, oro e blu e composta da ferro, oro e argento.
Durante la creazione è necessario orientarsi verso le giuste costellazioni astrologiche iniziando quando il Sole entra in Ariete (inizio primavera) e terminando l’opera quando Venere entra nel Sole.
Il medaglione di Ficino è una sorta di talismano a forma di mandala (simbolo circolare) da appendere al collo. Il filosofo asseriva che meditando su questa figura fosse possibile influenzare positivamente le forze del cosmo e agire contro il caos che lo pervade e si riversa nel mondo.
La magia imitativa
Fanno parte della magia imitativa tutte le pratiche magiche che all’interno di appositi rituali riproducono per analogia il risultato che intendono ottenere. Tra queste rientrano non solo le rappresentazioni degli avvenimenti sui talismani, ma anche molti altri incantesimi: l’invocazione della pioggia, durante la quale viene creata una cortina di fumo che rappresenta per similitudine una nuvola; la magia dei nodi, costituita da sortilegi in cui vengono stretti o sciolti dei nodi a simboleggiare i legami magici che vengono così rafforzati o indeboliti; la magia rivolta verso oggetti specifici come le bambole realizzate con materiali ricavati direttamente dall’oggetto dell’incantesimo (capelli, unghie o ritagli di vestiti) per rendere ancora più verosimile l’analogia.
In quest’ultimo caso le azioni effettuate sulla bambola agiscono sulla persona interessata, per danneggiarla o favorirla. Celebri e temibili sono le bambole vodoo, infilzate con spilloni per provocare dolore al soggetto rappresentato.
Il malocchio
Le maledizioni nascono dal desiderio di risvegliare i demoni affinchè puniscano una o più persone. Spesso prevedono l’impiego di particolari oggetti e di cerimonie rituali. Nell’antichità, per esempio, gli incantesimi erano scritti solitamente su tavole “maledette” che venivano lasciate di nascosto nelle vicinanze del soggetto a cui erano rivolte.
Il profeta Geremia trascrisse su un foglio di pergamena la cattiva sorte di Babilonia, incaricò poi il suo servitore Seraià di portarlo a Babilonia, leggerne il testo ad alta voce, legare il foglio a una pietra e gettarla nel fiume Eufrate. Babilonia sarebbe affondata proprio come la pietra per non riemergere più.
I popoli germanici, invece, incidevano le maledizioni scrivendole con le rune su lastre di osso quadrate.
La maggior parte delle maledizioni viene tuttavia pronunciata ad alta voce.
Nell’antica Irlanda esistevano addirittura le “donne delle maledizioni” che eseguivano incantesimi per conto di terzi. Venivano pagate profumatamente per i loro servigi poichè riuscivano sempre a sconvolgere le malcapitate vittime dei loro sortilegi.
Esistono diverse varianti di maledizione i cui effetto sono prevalentemente di natura psicologica, ma tra queste il “malocchio” è senza dubbio la più particolare.
Si tratta infatti di una pratica sui generis perchè l’incantesio non viene pronunciato e non necessita di alcun rituale.
Tuttavia è una forma ampiamente usata di magia malefica le cui forze oscure possono danneggiare non solo gli esseri umani, ma anche animali e piante.
Il potere degli occhi
Si dice che gli occhi abbiano la capacità di trasmetterre all’esterno le forze nascoste del corpo. Per questo motivo viene sempre attribuito loro un potere eccezionale.
Gli accenni al famigerato malocchio sono disseminati nella mitologia di diversi popoli antichi: si narra, per esempio, che alcune donne dell’Illiria riuscissero a uccidere con il loro sguardo rabbioso, così come il gigante Balor delle leggende celtiche che si narra fosse capace di trasformare il suo unico occhio in un’arma letale.
L’antica mitologia iraniana ritraeva la diabolica Agash come il malocchio personificato, e nella mitologia greca Medusa tramutava in pietra chiunque incontrasse con lo sguardo.
Il leggendario basilisco, nato da un uovo di gallina covato da una tartaruga, rappresenta un fenomeno eccezionale perchè sono molto rari gli animali dallo sguardo letale.
Il potere degli occhi viene infatti attribuito prevalentemente agli esseri umani, soprattutto se sospettati di stregoneria: un’accusa rivolta più spesso alle donne che agli uomini.
Capita infine che alcuni esercitino il malocchio anche involontariamente, semplicemente posando lo sguardo su un’altra persona.