La venuta degli Inferi
Un’enorme fiamma si materializzò dalla piattaforma circolare sita al centro della grotta. All’interno di essa apparve una sagoma nera vestita di una lunga tunica scura da cui spuntavano solo gli occhi, di un rosso accecante e crudele.
Rimase immobile per un lungo istante tra le alte fiamme che l’avvolgevano poi si rivolse ai tre vampiri che stavano ritti davanti a lui, all’interno del cerchio magico da cui lo avevano evocato.
” Kudlar. A che devo il tuo invito?” Vi era una nota crudele e ironica nella voce del demone.
” Benvenuto Zakariah. Scusa se ho osato disturbarti, ma credo sia venuto il momento in cui demoni e vampiri stringano un accordo per raggiungere la vittoria suprema.”
” So bene cosa sta succedendo qui!” disse Zakariah. “So anche molto bene che, a parte qualche essere umano pidocchioso, ancora nulla siete riusciti a fare contro La Strega e il suo moccioso! E’ tutto qui quello che sa fare l’orgogliosa razza dei vampiri? E’ per questo che voi potete scorazzare sulla terra e noi siamo stati rilegati nel sottosuolo?”
” E’ per questo che ti ho chiamato Principe degli inferi. ” rispose Kudlar ” E’ ora che demoni e vampiri uniscano le loro forze, dimenticando gli antichi rancori, e che insieme combattano l’Ultima Battaglia! Sei disposto a stringere un patto di alleanza con noi ?”
” Oh si Kudlar, certo che sono disposto! Sempre che poi la vittoria sia spartita in egual misura!”
” Avrai la metà delle terre, compresi i suoi abitanti, e pieno potere su di esse. E la libertà di poter risalire dagli inferi quando vorrai.” Disse Kudlar.
” Ah ah ah ah ! Questo già lo potrei fare, se volessi. Ma io voglio altro. Voglio il bambino della Strega!”
” Anche noi lo vogliamo Zakariah. Sarà proprio il possesso dei suoi poteri che ci renderà invincibili e segnerà la fine della Luce. Sei disposto a combattere con noi per averlo?”
” Non sarà facile. La Strega e i suoi alleati sono molto forti. Ma sono disposto ad allearmi con voi ad un’unica condizione: che il bambino e La Strega siano miei!” Dagli occhi del demone uscì un lampo che investì in pieno i vampiri.
” Daccordo Zalariah. A me basta che mi consegni Lestat. Non vedo l’ora di fargli pagare l’onta del suo tradimento.” Rispose Kudlar.
” Affare fatto. Ci rincontreremo per attuare un piano d’attacco.”
La fiamma ebbe un guizzo che si sparse per tutta la stanza e il demone svanì insieme al suo ultimo bagliore.
*******
Ad Anghel pareva impossibile dover ringraziere di essere stato salvato proprio da un vampiro, un essere a cui lui, fin da piccolo, era stato dato il compito di combattere e distruggere.
Ci vollero ore per convincerlo che Lestat e Terenz erano si vampiri, ma votati ad aiutare gli innocenti. Rimase un pò dubbioso e scettico, ma poi pensò di aver spesso sentito parlare della grande Strega, dei suoi poteri, e del fatto che sarebbe stata proprio lei a salvare il mondo dal potere delle Tenebre.
Lei e il suo bambino.
Però non sapeva che il bambino era anche figlio di un vampiro. Questa era una vera novità per lui! Sarebbe stato con loro e li avrebbe aiutati. Però un minimo di diffidenza l’avrebbe sempre avuta.
*****
Njmue, Sarahel e Tess, nel frattempo, si trovavano in una stanza che avevano adibito a Tempio. Avevano i loro libri delle Ombre aperti e sul tavolo vi erano tutti gli strumenti e il necessario per preparare filtri e incantesimi.
Il loro scopo era effettuare un rito liberatorio per Hirene, col quale far uscire dall’ombra il suo vero essere.
La ragazza era seduta davanti a loro e le guardava con sguardo un pò assente.
Era così da quando Lestat l’aveva riportata a casa la notte in cui lei aveva incontrato il capo dei vampiri. Era rimasta come in uno stato catatonico. Non aveva più toccato cibo nè acqua e tutti temevano che si sarebbe lasciata morire di inedia.
Su di una fiamma, in un contenitore di rame, stava bollendo un liquido denso, in cui, ogni tanto, le tre streghe gettavano delle erbe.
Poi recitarono una formula magica e dalla sostanza in ebolizione si liberò una piccola nuvola verdastra.
Spensero il fuoco e versarono il contenuto del pentolino in una tazza.
Njmue si avvicinò a Hirene e le accarezzò il volto dolcemente, sollevandolo perchè lei la potesse guardare negli occhi.
” Bevi finchè è calda Hirene. Vedrai che dopo tutto ti sarà più chiaro.” Le disse dolcemente Njmue.
La ragazza la guardò indecisa. ” E se poi quello che vedrò non mi piacerà ?” Sussurrò con un filo di voce.
” Sono certa che non sarà così. E comunque è giusto che tu affronti quanto il futuro ti riserva, così da poterlo accettare o modificare… se sarà nel tuo potere farlo. Non puoi continuare a fuggire”.
Hirene prese la tazza in mano ma dovette sorreggerla anche con l’altra, come se per lei fosse un peso insopportabile.
Poi restò immobile come se ancora una volta si fosse rifugiata altrove.
” Su, bevi.” Disse Njmue.
Lei si scosse. Tornò a guardare la strega negli occhi e poi, come a temere di poterci ripensare, portò la tazza alle labbra e bevve tutto d’un fiato il liquido caldo.
La tazza cadde a terra, frantumandosi in mille pezzi. Il corpo della ragazza iniziò a tremare violentemente e gli occhi le si girarono all’indietro. Dalle sua labbra uscirono frasi sconnesse, pronunciate nell’Antica lingua, e le streghe compresero ben poco di quando Hirene stava sussurrando.
Poi si calmò improvvisamente reclinando il capo all’indietro e chiudendo gli occhi.
Dal pallore del suo volto sembrava morta.
Stette così per più di un’ora, mentre le streghe si alternavano al suo fianco attendendo il suo risveglio.
Poi aprì gli occhi improvvisamente e nello stesso tempo gridò:
” Ho visto tutto! Dall’Antica notte ad oggi. E conosco anche la storia di mio padre…” Hirene sembrò prendere aria per continuare. ” Ora so chi sono!” Fece un accenno di sorriso quasi ad essersi tolta, da dentro, un enorme peso.
Poi il suo sguardo si rabbuiò e con voce spaventata strinse la mano a Njmue, che era al suo fianco, gridando:
” Siamo in pericolo! Siamo in grave pericolo! Gli inferi stanno tornando sulla terra!”….
Indietro nel tempo
Dopo aver bevuto il filtro di Njmue, Hirene non si assopì, ma aveva viaggiato con la mente in un mondo che non conosceva.
Ciò che i suoi occhi avevano visto era quanto di più orrendo e spaventoso avrebbe mai potuto immaginare.
Ora, con una tazza di thè fumante tra le mani che tremavano ancora vistosamente, stava raccontando alle streghe sedute accanto a lei ciò che aveva visto.
******
Si era trovata nel Tempo degli Antichi, molto prima che qualunque tipo di civiltà facesse capolino sulla terra e dove tutto pareva avvolto da un’oscurità strana e inquietante. Gli esseri che la vivevano non erano umani ed erano divisi in due fazioni ben distinte: le forze della Luce e quelle delle Tenebre. Una contro l’altra, in una devastante guerra per la conquista del mondo, che proseguiva da secoli, fin dall’inizio dei tempi.
Era come se lei avesse, in un attimo, incamerato i ricordi dei millenni in cui,in un’eterna battaglia, si erano versati fiumi di sangue e dove la devastazione aveva regnato ovunque, il tutto su di una terra divenuta ormai spoglia e arida. Aveva assistito ad una battaglia cruenta e disumana dove esseri uccidevano altri esseri e poi se ne cibavano, o venivano uccisi e ridotti in cenere.
E sangue, sangue ovunque… e grida terribili provenire da ogni luogo, persino dal cielo e dal sottosuolo.
Poi, un giorno, il cielo si aprì, e si aprì la terra e dalle voragini ne uscirono due forme enormi, incorporee ma spaventose che si fronteggiarono in un silenzio innaturale che aveva avvolto tutto. Il tempò si fermò e gli esseri rimasero immobili, come impietriti.
E per un’eternità ci furono solo terremoti, maree, uragani, fulmini e fuoco. Finchè il tutto si placò perchè i due Capi compresero che stavano per distruggere completamente il Regno della Sovrana Terra.
Così stilarono un patto.
Sarebbero tornati ai loro Regni e lasciato che la Terra si popolasse di una razza nuova, diversa, indipendente e libera di scegliere il proprio destino: gli umani. Esseri semplici e laboriosi, che avrebbero risanato e coltivato la terra riportandola ai suoi splendidi albori, costruito ripari, creato una civiltà e procreato figli. E gli Antichi regnanti li avrebbero osservati senza influenzare la loro vita ma attendendo che fossero loro a scegliere le proprie sorti.
Accadde però che , nel corso dei secoli, in pieno contrasto alle “Regole” imposte dai Capi, dall’unione di alcuni esseri di Luce e quelli delle Tenebre, o tra uno di loro ed umani, nascessero altre specie. Esseri che racchiudevano in sè alcuni poteri tramandati dagli Antichi e che si occultarono tra le popolazioni diventando, in alcuni casi, estremamente pericolosi e ricreando un nuovo e sanguinario conflitto.
Fu così che nacquero i vampiri,i demoni, i licantropi, le fate, gli elfi…che, pur mantenendosi nascosti alla vista umana, ne cominciarono a condizionare la vita incutendo loro terrore e soggezione.
Si erano quindi riaperte le ostilità tra il Bene e il Male e l’evoluzione di questo stava portando ineluttabilmente allo Scontro Finale che avrebbe decretato la supremazia di una sola delle due e il suo completo e indiscusso dominio.
Njmue era figlia di uno dei servitori più potenti del Bene e di un altrettanto potente demone. Ecco perchè era stata scelta come adepta dell’esercito della Luce. Perchè il suo bambino, procreato con un vampiro, avrebbe avuto il dono del Potere Supremo, il più forte mai esistito. Chiunque avesse avuto la creatura dalla sua parte avrebbe vinto su chiunque altro.
Ed ora i demoni degli inferi si stavano preparando a risalire .Tutti loro erano in pericolo, ma soprattutto Njmue e il suo bambino.
*****
Njmue si alzò dalla sedia e camminò lungo la stanza accarezzandosi il ventre pronunciato. Erano ormai tanti giorni che la voce di suo figlio non le risuonava più nella mente e si era chiesta , preoccupata, il motivo. Però sapeva che stava bene perchè lo sentiva muovere… Ormai mancavano solo due mesi al parto.
Si girò e chiese a Hirene:
” Non hai visto come si evolveranno le cose ?”
” No” rispose Hirene, ” ho solo visto il passato fino ad oggi, ma ti giuro che sono spaventata a morte!”
” Non ti preoccupare per me Hirene, vedrai che tutto andrà bene. Ma dimmi di te piuttosto, ora conosci il tuo destino?” disse Njmue.
” Si. Ora so. La mia vita è stata destinata a voi. E così sarà.”
Sul suo volto spuntò un sorriso stanco ma sereno.
Hirene aveva trovato pace. Ora sapeva ciò che doveva fare.
Fu in quel momento che la terra tremò paurosamente sotto i loro piedi e alcuni oggetti caddero per terra in un frastuono di vetri rotti e tonfi.
Le streghe uscirono di corsa dalla stanza seguendo gli altri che già si stavano dirigendo fuori. Ma si bloccarono nel corridoio del sotterraneo quando, di fronte alla porta spalancata sull’esterno, si materializzarono cinque figure enormi e orrende.
“Eccovi qui finalmente”!
Continua….