Leggende di Fate
La fata -sirena- Melusina
Una delle fate più famose ma anche più inquietanti è Melusina, fantastico ibrido di donna e serpente.
Il re dell’Albània ( nord della Scozia) Elinas, rimasto vedovo, per cercare di dimenticare l’amatissima moglie si dedica continuamente alla caccia.
Un giorno, mentre sta vagando nel bosco, si avvicina a una sorgente e ode provenire dalle acque una voce melodiosa che canta. E’ una fata, Pressina, alla quale lui confida il suo dolore e di cui in seguito poi si innamora e la chiede in sposa. La fata accetta a patto che egli non assista mai alla nascita dei suoi figli.
Elinas accetta e il matrimonio viene celebrato.
Pressina dopo qualche tempo partorisce tre gemelle che chiama Melusina,Palatina e Mèlior. Il re non tiene fede al giuramento e si precipita per vedere le figlie, così la fata lo lascia e se ne va assieme alle piccole.
Una volta cresciute, le ragazze decidono di vendicare la madre per il tradimento subito, quindi tornano in Albània, rapiscono il padre e lo nascondono dentro una montagna. Pressina, però, che era ancora innamorata del marito, una volta saputo il castigo che queste hanno inflitto a Elinas, le scaccia e colpisce l’ideatrice con una maledizione.
Melusina è condannata a subire una trasformazione: la fanciulla ogni sabato diventa serpe dalla vita in giù e solo se un cavaliera la sposerà e starà lontana da lei il sabato, la maledizione potrà finire.
Melusina vaga per il mondo alla ricerca dell’uomo che la potrà salvare e si ferma nei pressi della Fontana delle Fate, nella foresta di Coulombièrs, nel Poitou, dove viene accettata e ospitata dalle Buone Signore.
Un giorno nella foresta compare Raimondino, figlio del conte di Forest, che insegue un cinghiale che ha ferito durante una battuta di caccia assieme allo zio, Emmerico, conte di Poitiers, suo benefattore.
Tentando di trafiggere l’animale, accidentalmente Raimondino uccide lo zio. Disperato il giovane erra nella foresta e lì incontra Melusina. Le racconta cosa è successo e ritrova lentamente la ragione. Il giovane si innamora della fata e la chiede in moglie impegnandosi a rispettare il divieto del sabato.
Melusina e Raimondino si amano, vivono nel lusso e nell’agiatezza e hanno alcuni figli. Melusina fa costruire molte torri e castelli, addirittura chiese, rendendo Raimondino uno degli uomini più ricchi del mondo.
Ma il fratello di Raimondino, geloso del suo benessere, decide di andare a trovarlo per conoscere la moglie che gli ha fatto ottenere tanta ricchezza.
Arriva un sabato e chiede di vedere la donna che però si nega. Indispettito da questa mancanza di cortesia, pretende una spiegazione dal fratello che gli rivelà così il patto che ha stretto con Melusina di non avvicinarla mai il sabato.
Il fratello allora sostiene che probabilmente Melusina dedica l’intera giornata del sabato al suo amante.
Impazzito di gelosia, Raimondino si reca di corsa nelle stanze di Melusina e la spia attraverso una fessura. Con suo grande stupore vede la moglie fare il bagno in una vasca di marmo e scopre che dalla vita in giù è un serpente. Vistasi scoperta, Melusina si tramuta, la pelle le si ricopre di squame, le spuntano le ali e lei si alza in volo e scompare per sempre…
(M.Bulteau, Le figlie delle acque)
Il cappellaio delle fate
Tra i vari studiosi che nel corso del tempo hanno cercato di penetrare i misteri del mondo fatato, il posto d’onore spetta a Robert Kirk ( 1644-1692), autore del libro ” Il Regno Segreto”), in seguito soprannominato “il cappellaio delle fate”.
Questo pastore presbiteriano visse nel villaggio di Aberfoyle, in Scozia.
Nel 1664 Kirk fu ordinato sacerdote ed esercitò questa professione in un periodo storico abbastanza problematico per la Chiesa scozzese. Siccome Kirk aveva imparato la lingua celtica, fu mandato in missione nelle Highlands come ministro di Dio per tentare di imporre la religione su di un popolo che credeva all’esistenza e ai poteri delle fate.
Gli venne dato così anche il compito di scrivere e riportare le stranezze e le curiosità del luogo. Di tutto quanto da lui trascritto in quel periodo, restano parecchi taccuini pieni di appunti e il manoscritto ” Il Regno Segreto” che rimase inedito fino al 1815.
Questa opera viene scritta nel momento in cui è in pieno svolgimento la caccia alle streghe e, sinceramente, non può non stupire la ricerca di questo pastore protestante su elementi del Piccolo Popolo da molti inquisitori e teologi messi in diretto rapporto con le adepte di Satana. Infatti, in quei tempi, molte accuse di stregoneria che portavano alle condanne al rogo di vittime innocenti, vi erano moltissimi casi di superstizione popolare, quale stessa superstizione che veniva raccolta e annotata da Kirk.
Contrariamente a inquisitori e teologi, Kirk considerava i “Fairies” creature del Signore, esattamente come gli uomini, anche se non votati alla salvezza.
Nell’opera di Kirk si evince chiaramente che mentre i principali dèi dell’Olimpo furono demonizzati dal cristianesimo e diventarono demoni appartenenti alla schiera di Satana, tutte le divinità pagane minori entrarono a far parte del Piccolo Popolo. Non essendo potenze diaboliche essi non possono fare del male, al limite si limitano a scherzi o dispetti.
Vi è un mistero legato alla morte del “cappellano delle fate”.
Pare che una notte fosse andato a passeggiare presso uno di quei monticelli che riteneva essere l’abitazione del Piccolo Popolo e improvvisamente sia morto per un colpo apoplettico, ma la tradizione sostiene che il suo corpo non fu ritrovato e che egli sia stato rapito dalle fate, indispettite poichè egli aveva osato rivelare i loro misteri.
Si dice anche che dopo la sua scomparsa il reverendo abbia fatto un estremo tentativo per ritornare nel proprio mondo. Apparso in sogno a un suo parente ( tale Graham) pregò quest’ultimo di aiutarlo, spiegandogli che gli sarebbe apparso sotto forma di fantasma durante una messa e lui avrebbe dovuto scagliargli contro un pugnale. Questo gesto avrebbe spezzato l’incantesimo che lo imprigionava nel regno delle fate e gli avrebbe concesso di riposare in pace.
Graham promise il suo aiuto, ma quando giunse il momento si spaventò a morte di fronte allo spettro del reverendo ed esitò a colpire. Kirk rimase perciò prigioniero nel mondo incantato.
Il testo scritto da Kirk, e per alcuni ecclesiastici quasi blasfemo, risulta piuttosto confuso ma tratta di alcuni argomenti molto curiosi e a diverse tesi originali per lo spirito del tempo.
Ecco alcuni spezzoni:
1) Il Buon Popolo esiste. Non è facilmente visibile poiché possiede un corpo sottile che lo rende in grado di entrare agevolmente sotto terra, nei luoghi dove vive, penetrando attraverso fessure e crepacci nelle rocce. La loro natura è intermedia tra quella dell’uomo e quella dell’angelo. I loro corpi hanno una natura simile a quella delle nuvole, infatti Kirk usa il termine ” aria coagulata” e possono apparire e scomparire a piacere.
Quelli che hanno corpi più sottili si nutrono assorbendo dei liquidi, altri invece rubano il grano e li si sente che cuociono il pane nelle colline che abitano.
2) Tra il Piccolo Popolo esiste una gerarchia ed essi vivono una vita molto simile a quella umana. La loro struttura sociale assomiglia a quella degli uomini: infatti sono divisi in tribù e ordini, e la loro vita è scandita da alcune tappe importanti come gli accoppiamenti, la nascita dei bambini, le morti e i funerali.
3) Kirk raccoglie testimonianze di persone che sono venute in contatto con gli abitanti del mondo sotterraneo. Questi piccoli esseri possono essere visti da coloro che sono dotati della seconda vista.
4) Il mondo dei sotterranei è etereo ed è chiamato “Brugh”. In esso il tempo è diverso da quello umano: infatti pochi minuti vissuti in quel mondo corrispondono a centinaia di anni del nostro. E’ impossibile accedervi se non si è espressamente invitati ( o rapiti) da loro, tuttavia, una volta ogni cento anni si apre un varco in un luogo sconosciuto e i mondi si toccano. E’ così possibile passare da uno all’altro agevolmente.
5) Spesso vivono insieme agli uomini con i quali sviluppano forme di collaborazione. Se qualcuno chiede loro di mostrarsi essi spesso acconsentono e a volte diventano familiari con gli uomini, aiutandoli nei lavori dei campi e in casa e spesso dividono con loro il cibo. Migrano spesso viaggiando sulle ali del vento, nei mulinelli delle foglie ecc..
6)Le loro dimore sotterranee sono grandi e molto belle, illuminate da fuochi che bruciano senza combustibile e spesso hanno una luce verde. Alcune persone hanno potuto entrare in queste dimore, soprattutto donne incaricate di allattare figli del Popolo Fatato e quindi rapite per fare le balie. A questo proposito gli scozzesi usavano mettere sotto il letto delle partorienti dei pezzi di ferro, poiché pare che il Piccolo Popolo sia terrorizzato da questo metallo.
7) Ci sono molti luoghi chiamati ” le colline del Piccolo Popolo” che sono considerate pericolose dai montanari. Una superstizione scozzese ritiene che le anime dei morti abitino in piccoli monticelli che sono stati creati artificialmente dagli uomini vicino ai cimiteri e che accolgono le anime fino alla resurrezione degli ultimi giorni.
Questa confusione tra il Popolo Fatato e le anime dei morti era molto diffusa nella Scozia ai tempi di Kirk. Secondo questa tradizione, coloro che vivevano nei cumuli di terra erano persone che avevano ancora qualcosa da compiere, ad esempio dovevano rivelare un’ingiustizia, smascherare un delitto o far ritrovare un tesoro che avevano nascosto in vita.
9) Il Buon Popolo, secondo Kirk, è privo di religione e quando muoiono scompaiono. Non si ammalano, non possono essere feriti ma semplicemente alla fine della loro vita si estinguono. Non conoscono nessuna devozione nei confronti di alcun dio e spesso spariscono quando sentono invocare il nome di Gesù.
10) Il Popolo fatato usa armi particolari che sono state rinvenute veramente. Questo aspetto può essere fatto risalire al ritrovamento di punte di frecce neolitiche prima che la paletnologia desse una spiegazione scientifica di questi strani reperti, chiamati spesso “proiettili degli elfi”. Le loro armi non sono fatte di metallo ma di una pietra simile alla selce che viene tagliata con strumenti strani e ha qualche cosa in comune con la folgore. Queste frecce possono ferire organi interni senza lasciare il benché minimo segno sulla pelle. Coloro che sono stati trapassati da queste frecce a volte non muoiono ma hanno un comportamento strano, come se fossero impazziti o invasati e non vi è modo di curarli.
11) Il Buon Popolo, secondo il ” cappellano delle fate”, non è poi così buono, in quanto questi esseri spesso lottano contro gli uomini e le loro femmine volentieri giacciono con gli umani. Essi però sono immuni da altri vizi tipici del nostro genere, quali bestemmia, invidia, ipocrisia e menzogna. Per carattere, comunque, non sono inclini a fare del male e possono, anzi, collaborare e farci sentire di malumore quando abbandoniamo la retta via e commettiamo azioni riprovevoli.
13) Si dice anche che essi abbiano molti libri di fiabe che li rendono allegri e li portano a ballare, e altri invece dal significato oscuro ed esoterico.
14) Kirk riporta testimonianze di persone che hanno avuto contatti con il Piccolo Popolo. Costoro vengono chiamati veggenti e sono in possesso della seconda vista. Tutto il libro di Kirk è il tentativo di mostrare che la seconda vista non è dovuta a un inganno demoniaco, ma esiste realmente. Chi se ne serve però commette peccato.
Gli abitanti del mondo fatato sono più facilmente visibili al tramonto, anche se non è per nulla facile vederli. Solo chi è predisposto naturalmente può farlo.
Chi non ha doti di veggenza ma vuole fortemente incontrare le fate, può cospargersi gli occhi con un unguento a base di foglie di quadrifoglio pestate.
A proposito della seconda vista, Kirk sostiene che non è peccaminosa poiché non è qualcosa che si sceglie volontariamente ma capita anche senza il consenso della persona, ed è presente sin dalla nascita. Quindi la sua origine non può essere sempre diabolica.
Il regno segreto, infatti, si rivela agli uomini con uno scopo ben preciso, cioè quello di fornire un esempio edificante alle persone.
La leggenda delle dee e delle fate del destino
Nella leggenda delle Dee e delle Fate del destino, sono associate i pozzi del destino. Ad esempio, il pozzo di Wyrd o del Fato, che si trovava ai piedi dell’albero del mondo, era custodito dalle norme Vichinghe. In questo pozzo, ogni mattina esse divinavano il destino degli Dèi. I pozzi del destino erano perfino più antichi delle sfere di cristallo utilizzate per lo scryng, il metodo divinatorio il quale si fissa lo sguardo su una superficie d’acqua, e se ne traggono immagini. Nel caso dei pozzi, che si trovavano vicino all’albero del mondo, le predizioni, prendevano forma dai motivi che i rami e le foglie degli alberi, proiettavano nell’acqua. Quell’acqua proveniva dall’originario pozzo della saggezza, che si trovava nell’aldilà e il cui ingresso era a Connla in irlanda.
Se avete bisogno di una risposta a qualche vostro quesito, potete provare a creare il vostro pozzo del destino. Ricordate che il Fato non è fisso, ma è una combinazione di ciò che è stato, e ciò che deciderete di fare. Il vostro destino sarà a sua volta influenzato dalle possibilità o dalle sfide che vi aspettano, e ancora non conoscete.
METODO DELLA LUCE DEL SOLE:
1. Prendete una coppa di vetro, o di cristallo, e riempitela per metà con acqua.
2. Mettetela dove la luce del sole si possa riflettere.
3. Prendete un rametto di felce, o di un’altra pianta, che sia piccolo e ricoperto di foglie, e agitatelo sopra la superficie di acqua in modo da creare ombre in movimento.
4. Mentre lo fate, concentratevi su un quesito o un problema che desiderate risolvere, oppure svuotate la mente, e lasciate che il vostro inconscio deduca il signifiato di ciò che vedrete.
5. Se non riuscite a vedere subito qualcosa, chiudete gli occhi, riapriteli, sbatteteli, guardate nell’ acqua e pronunciate la prima parola che vi viene in mente, anche se vi suona strana. Quando crescamo siamo così abituati ad usare le parole, che il sistema di immagini spontanee, che durante la giovinezza ci garantisce un accesso diretto alla visione psichica può richiedere del tempo prima di essere riattivato.
6. Continua in questo modo, fino a quando non avrai ottenuto almeno due o tre immagini che possano rispondere al tuo quesito.