La leggenda di Nimue
Nimue
La Dama del lago
Dama del Lago è il soprannome di diversi personaggi nelle diverse leggende arturiane. E’ la Dama del Lago a dare Excalibur ad Artù ed a portarlo morente ad Avalon per salvarlo, è la Dama del Lago a incantare Merlino e rinchiuderlo in una grotta, ed è sempre lei a crescere Lancillotto alla morte del padre.
Numerosi scrittori le hanno dato diverse caratterizzazioni e diversi nomi: Viviana, Nimue, Viviane, Elaine, Niniane, Nyneve, Nimueh.
Le origini di Nimue sono probabilmente antiche e pagane, come quelle di Morgana. La prima menzione di Avalon, l’isola magica a cui Morgana e la Dama del Lago sono spesso associate, la si ha in Historia Regum Britanniae di Geoffrey of Monmouth. Geoffrey scrive che la spada di Artù, Caliburn, è stata forgiata ad Avalon e che sempre Avalon è il luogo in cui il re viene portato ferito dopo la battaglia con Mordred.
Chrétien de Troyes nella sua opera Lancelot ci dice che Lancillotto è stato cresciuto da una fata dell’acqua che gli ha donato un potente anello magico per proteggerlo. In Lanzelet di Ulrich von Zatzikhoven viene descritta la vita di Lancillotto cresciuto dalla Dama del Lago. La Dama cresce Lancillotto dopo che suo padre Ban viene ucciso combattendo contro Claudas.
Tetis, dea greca, e Nimue
Il personaggio di Nimue, conosciuta anche come Viviana ha delle similitudini con la ninfa greca Tetis. Tetis è uno spirito aquatico che ha cresciuto il più grande guerriero del suo tempo (Achille, suo figlio). Peleus è il marito di Tetis mentre in alcune versioni l’amante della Dama del lago è il cavaliere Pelleas. Tetis usa la mgia per rendere suo figlio invulnerabile e successivamente gli fornisce un’armatura forgata dal dio Efesto. Nimue invece dona a Lancillotto un angello che lo protegge dalla magia e dona Excalibur ad Artù.
Le leggende della Grecia potrebbero aver creato o influenzato la tradizione arturiana; il poema Illiade (che parla di Tetis) era noto e famoso sia tra i romani sia tra i popoli colonizzati in Britannia.
La dama del lago nella letteratura medievale
Il ciclo Lancelot-Grail ci fornisce una storia della Dama del Lago, “Viviane”, nel brano dedicato a Merlino. Viviane impara la magia da Merlino che si innamora di lei. Ma Viviana rifiuta di ricambiare l’amore del mago fino a che questi non le avrà fornito tutti i suoi segreti magici e quando Merlino lo fa, Viviana lo imprigiona nel tronco di un albero (o sotto una roccia, dipende dalla versione). Merlino sapeva già da tempo che sarebbe successo ma non fece nulla per evitarlo.
Nel ciclo Post-Vulgate si omettono le iniziali avventure di Lancillotto di cui parla il ciclo Lancelot-Grail, e si divide il personaggio della Dama del Lago in due persone. La prima da ad Artù Excalibur dopo che questi ha rotto la prima spada, ma in cambio Artù dovrà ricordarsi di lei e dovrà ricambiarla quando lei vorrà. Infatti tempo dopo, la Dama apparirà a corte e chiederà ad Artù di mettere a morte il cavaliere Sir Balin, spiegando che la sua famiglia ha una lotta di sangue con la famiglia di Balin. Balin però taglia la testa alla Dama ed è bandito dalla corte. L’altra dama del lago del ciclo Post-Vulgate si chiama “Ninianne”, e la sua storia è identica a quella della dama nel ciclo Lancelot-Grail. Sir Thomas Malory usa entrambe le dame del lago nel suo Le Morte d’Arthur; lascia la prima senza nome e chiama Nimue la seconda.
Alfred Tennyson, lo scrittore, ha adattato molte storie della dama del lago per il suo ciclo di poemi Idylls of the King ed anche lui la divide in due persone. Viviana è la crudele maga che imprigiona Merlino mentre la Dama del Lago è colei che cresce Lancillotto e dona ad Artù Excalibur.
T. H. WHITE, nel suo The Once and Future King, scrive che Nimue è l’amante di Merlino ed è un personaggio positivo.
MARION ZIMMER BRADLEY, Nel suo Le nebbie di Avalon, racconta che la Dama del Lago lavora con Merlino ed entrambi sono sacerdoti dell’isola di Avalon (Merlino è un druido). Viviana è la dama del lago all’inizio della storia e Niniane è colei che le succede e che viene a sua volta succeduta da Morgana. Merlino invece viene sedotto da Nimue che è una sacerdotessa innamorata di Merlino ma che ha anche il compito di farlo innamorare per poi ucciderlo. Una volta ucciso Merlino, Nimue si suicida per il dolore.
“Io vengo dall’Irlanda; fui stata rapita da bambina nel tempo della guerra, in un’incursione di re Uther contro i villaggi irlandesi della costa, dinanzi alla foce del fiume Severn. In quell’incursione sono stati catturati sedici prigionieri, e tutti sono stati messi sulla stessa nave.
Ma durante la traversata e’ scoppiata una tremenda tempesta e le onde hanno scagliato la nave dei prigionieri contro le scogliere che circondano l’isola di wair, a nord della costa britannica. Quando il mare si placò, fui trovata da Merlino sulla spiaggia, ero l’unica sopravvissuta, e vi assicuro che ho attraversato un miglio di mare in tempesta senza bagnarmi! Secondo Merlino dimostrava che ero protetta da Manawydan, il dio del mare; cosi’, quando fummo arrivati al castello, il druido mi chiamò Vivin, nome caro al dio dei flutti. Ma io non fui d’accordo con lui. – Mi ha salvata Don, la più potente delle dee – gli dissi, e mi tenni il mio nome originario. Riuscivo sempre a fare quello che volevo. Ero cresciuta nella casa di Merlino, i miei tratti salienti erano la grande curiosita’ e l’enorme sicurezza di me; quando poi, giunta al mio quattordicesimo inverno, Merlino mi volle nel proprio letto, non battei ciglio, come se mi avessero detto gli dei quando fui stata salvata dal mare, che ero predestinata a diventare l’amante di Merlino, e dunque la persona più importante dell’isola di Cristallo dopo di lui.”…
(fonte anonima)
Invocazione a Nimue
Nimue, oscurità prima, Signora di magia e di incanto,
dalla tua casa nella foresta di Broceliande, vieni a noi.
Nimue, Una luce, Signora di biancospino e di tutti gli alberi in fiore,
dalla tua casa nella foresta di Broceliande, vieni a noi.
Nimue, selezione di tutti i profeti e veggenti,
dalla tua casa nella foresta di Broceliande, vieni a noi.
Nimue, amante di tutti i profeti e veggenti,
dalla tua casa nella foresta di Broceliande, vieni a noi.
Nimue, che ispirò il primo Saggio, sia con noi.
Nimue, che lo lasciò riposare nella sua vecchiaia, sia con noi.
Nimue, che ha aperto il Grande Albero di biancospino
perchè lui vi potesse dormire dentro, sia con noi.
Egli è stato addormentato due volte per sette cento anni.
Nimue, aprite l’Albero di biancospino, una volta ancora,
che si possa risvegliare emergendo ringiovanito,
che possa ritornare il Grande veggente,
quello inesorabile che ci da l’ispirazione.
(Mia personale traduzione da un testo di Daniel Cohen)