Il 2012 e la Nasa
2012? Con la stessa probabilità si e no. Anzi, forse qualcosa in più per il sì, ma solo se non fosse per la NASA che ha confermato una tempesta solare per il, appunto, 2012, e per qualche profezia (sottolineo profezia) che andremo ad analizzare in un’altra sede. Ma sì sa, profezie a parte, il sole è una incognita poco prevedibile, e nello spazio compaiono e scompaiono improvvisamente molte variabili che fino a qualche minuto prima sembravano molto più reali di quanto si potesse pensare. E noi di variabili casuali dovremmo essere esperti, come punto sospeso nel vuoto cosmico.
La Terra. Un piccolo corpo celeste al terzo posto nella scacchiera del sistema solare, un sistema di dimensioni medie e mediamente giovane. Al di là di tutte le controversie evoluzionistiche che possiamo stimare -e non stimare- possiamo dedurre facilmente che siamo sospesi -noi con il pianeta- come una bolla di sapone in aria, ma senza sapere quando arriverà quel dito che ci farà esplodere. Potrebbe capitare o non capitare, e certo è che i tempi universali sono immensamente più dilatati rispetto ai nostri anni terrestri. Ma, può capitare che sporadicamente un corpo celeste possa far capolino al di la ed al di qua della nostra atmosfera, e che i notiziari mondiali oscurino la notizia perchè potrebbe suscitare scalpore e panico … del resto chi vorrebbe vivere con la paura che un meteorite gli cada sulla testa? La rilevazione di questi fenomeni atmosferici pone le sue radici in popoli antichissimi, e sfocia nella mitologia, in cui le rilevazioni di palle di fuoco che solcano i cieli si contano a bizzeffe, e sono state associate nel migliore dei casi ad interventi divini, e nel peggiore, nell’ ignoranza delle popolazioni, ad interventi demoniaci, o a segni premonitori di un’eventuale fine del mondo, che puntualmente non è accaduta.
Potremmo quindi partire magari da eventi quale la cronaca di un pezzo di “ferro celeste” caduto in Egitto circa nel 2000 avanti Cristo, e di un altro sumero/babilonese caduto all’incirca nello stesso periodo. O potremmo partire da una data relativamente più vicina, come solo 861 anni prima di Cristo, a Nagata, Giappone, venerata in un tempio Shintoista, o ad un’altra caduta presso Roma ed adorata per più di 500 anni, mentre un mese dopo la scoperta dell’ America (siamo nel Novembre 1492), avvicinandoci ancor più ai giorni nostri, in Francia, nella regione dell’ Alsazia, viene ritrovato un meteorite di ben 127 chili, che rombando nella notte, accompagnato da fragori e lampi, risveglia tutto il paese che immediatamente pensa ad un intervento divino ed inizia a prelevare le sue reliquie.
Il 5 Dicembre 1737 invece, in Inghilterra, prima una serie di bolidi solcano il cielo, poi una enorme palla di fuoco compare per compiere lo stesso tragitto delle precedenti. Nel 1897 (anno ricco di avvistamenti oltre che astronomici anche ufologici) tocca al Michigan osservare la sua meteora tra il 26 ed il 27 Marzo. Il 31 invece, una sfera di fuoco viene osservata a Gadesburg, nell’ Illinois. Ma tocca aspettare qualche anno per vedere un mistero irrisolto ancora nell’ epoca moderna, e che dobbiamo nominare per, per lo meno, omaggiarlo: è il 1908, e nella Siberia Centrale, nei pressi del fiume omonimo, nella zona della Tunguska, vengono spazzati via 60 milioni di alberi su uno spazio di 2150 km quadrati; le vibrazioni fanno il giro del globo per ben due volte, e fanno deragliare alcuni treni a 600 km dal punto d’impatto, il rumore viene avvertito fino a ben mille km di distanza, mentre un testimone oculare situato a 65 km di distanza dal punto d’impatto afferma di essersi spostato di alcuni metri per via dello spostamento d’aria. Ma perchè stiamo citando quest’evento che ancora genera scalpore tra gli scenziati? Perchè anche se l’ipotesi più accreditata è l’impatto di un meteorite, il cratere non esiste, per cui si pensa che il meteorite, dal diametro di circa 30 metri, sia esploso a circa otto chilometri dalla superficie terrestre ed abbia generato questa esplosione dai 10 ai 15 megatoni di potenza.
Dobbiamo anche dire che in questa zona i primi ricercatori (guidati dal mineralologo russo Leonid Alekseevic Kulik) arrivarono dopo 20 anni, e che non trovarono nulla riconducibile ad una meteora (ecco l’origine del “mistero”). Nonostante tutto, la teoria ufficiale è quella che abbiamo già citato, quindi è necessario riportarla in questa sede (sebbene siano state fatte più speculazioni che indagini, tra cui l’intervento di Tesla). Continuando il nostro escursus in un più vicino passato, possiamo osservare la caduta di meteoriti sulla Terra, come l’evento avvenuto a Perth, in Australia (2005), dove mentre era con la sua famiglia, il testimone ha visto cadersi “sulla testa” questo oggetto volante. Ancora, il 17 Gennaio del 2009 un meteorite è caduto nel mar Baltico, ed è stato avvistato da Germania, Danimarca e Svezia. Ancora in Europa, ovvero in Inghilterra e Francia, i bolidi infestano i cieli come fantasmi in “Ghost” nel giugno dello scorso anno: luci verdi e bianche spaventano i cittadini inglesi e francesi che a loro volta prendono d’assedio i centralini delle autorità locali; qualche giorno dopo la dichiarazione ufficiale: trattasi di frammenti di una cometa più grande entrati in contatto con l’atmosfera terrestre.
E neanche l’Italia è da meno: giorno 12 giugno, sempre anno 2009, tutto il sud Italia (purtroppo forse l’unico che non l’ha visto è il sottoscritto) è testimone di un evento che ha lasciato di stucco gli ignari passanti: a pochi minuti di distanza in varie città del sud appaiono nei cieli palle infuocate, sfere di colore verde e bianco, tutte con una scia al loro seguito, segno del passaggio di una cometa -nel nostro caso trattasi di sciame meteorico- insieme naturalmente ad altri fattori. Scalpore in tutte le città, tutti i TG ed i notiziari locali riportano l’evento (accompagnate da segnalazioni di UFO durante il tutto). Ma non tutti gli asteroidi si lasciano solo guardare. In Indonesia, sempre nello scorso anno, di cui tutti ricordiamo i vari sconvolgimenti climatici, tra tsunami e terremoti è emersa la caduta di un meteorite di diametro dai 16 ai 33 metri: questo è esploso in aria, sul mare; l’esplosione di 50 kilotoni è avvenuta intorno ai 15 km di distanza dalla superficie, ma subito si sono avvertite forti scosse di terremoto, anche se si è escluso un nuovo pericolo tsunami.
Ma in ogni evento che abbiamo riportato, persino più vicino ai giorni nostri, noterete che solo dopo ci è stato assicurato trattarsi di una cometa, o di uno sciame meteorico. E’ possibile che nessuna informazione possa venire trasmessa in anticipo (nonostante i vari organi predisposti all’osservazione dei cieli)? Ecco perchè nessuno più di noi dovrebbe essere cosciente di trovarsi su di un punto in mezzo al vuoto, la bolla di sapone potrebbe scoppiare da un momento all’altro, ed il minaccioso dito che ci potrebbe urtare lo conosciamo perfettamente, ma ancora non siamo in grado di stabilire quando.
Parliamo dell’ asteroide 99942 Apophis, meglio conosciuto solo come Aphopis. Questo gigante roccioso nel 2004 fa impazzire gli astronomi perchè rilevano un gran pericolo nella sua orbita, che sarebbe coincidente con la Terra nell’ anno 2029. Studi seguenti rilevano però che il rischio, da 1 su 6250 (rischio che porta l’asteroide al livello 1 della Scala Torino), passa al livello zero della stessa scala scendendo alla probabilità, nel 2006, di 1 su 40mila, mentre scende ancora ad 1 su 250mila nell’ottobre 2009.
Gli studi intanto portano la data dello schianto al 13 Aprile 2036. In realtà, nonostante i numeri probabilistici sempre più rassicuranti, tanto sicure non sono i governi che dovrebbero proteggerci da tutto questo: nel 2007 in America viene discusso il progetto di un “trattore gravitazionale” che dovrebbe far deviare dalla sua orbita l’oggetto eliminando così ogni rischio per la Terra.
Intanto mancano “solo” 26 anni al probabile impatto, che potrebbe generare un cratere di 4 km x 500 metri di profondità con conseguenze catastrofiche, ecco perchè anche la Russia si attrezza per portare il mondo alla salvezza proponendo una interconnessione tra forze globali, ovvero tra Russia, Europa, America, Cina ed India, e pongono in cantiere l’idea di un velivolo che faccia deviare l’ asteroide senza distruggerlo. Il progetto (una “vela solare”) al momento resta segreto perchè ancora non sviluppato completamente, ma dicono di rendere tutto pubblico appena sarà tutto pronto e definito.
Uno su seimila, su quarantamila o su duecentocinquantamila, la minaccia è evidentemente reale, che sia nel 2036 o al prossimo passaggio dell’ asteroide (ad ogni giro più minaccioso). Ecco perchè, 2012 o no, nuova era (o new age) oppure no, dovremmo tutti preoccuparci di cose più concrete, e se proprio dobbiamo essere catastrofisti, dobbiamo pensare al futuro, rispetto ad una data che televisione e cinema hanno montato per bene.
Come al solito non possiamo far altro che aspettare, ed augurarci che al primo giro di boa Apophis faccia il bravo e si lasci solo osservare, in modo da darci più tempo per agire. Ed intanto, nella delusione della NASA “civile”, gli USA classificano i dati sugli asteroidi …
Mauro Sebastianelli