2012 e Marduk
Il 22 dicembre 2012 cadrà sulla Terra un grosso asteroide con conseguenze catastrofiche, se non sarà fermato in tempo. L’ho accertato dallo studio comparato di quattro volumi: «Codice Genesi», di Michael Drosnin (Corbaccio), «Il dodicesimo pianeta» di Zecharia Sitchin (Ed. Mediterranee); «Le profezie dei Maya» di Adrian G. Gilbert e Maurice M. Cotterel (Corbaccio); «Scritto nella pietra» di Peter Lemesurier (Armenia).
Tutti acquistabili in libreria, tranne l’ultimo, introvabile.
Dallo studio di questi volumi ho ricavato quanto segue.
Secondo i libri sacri dei Sumeri, esiste, oltre i nove pianeti conosciuti, il Sole e la Luna, un dodicesimo corpo celeste, Marduk, che descrive un’ellittica intorno al nostro Sole e ad un altro Sole, molto lontano da noi. Ogni 3.600 anni circa, Marduk, enorme, piomba nel nostro sistema solare, passa tra Marte e Giove, creando sconquassi gravitazionali e sottrae dalla «Fascia del Martelletto», che è un agglomerato di asteroidi grandi e piccoli (risultato di un suo precedente scontro lontanissimo nel tempo) qualche asteroide, che viene strappato via e trascinato dalla sua immensa forza. E vicina è la Terra che, a sua volta, attrae l’asteroide, facendolo precipitare su di sè. Questo, ogni 3.600 anni. Finché un asteroide di grosse dimensioni cade sulla terraferma, il danno è relativo, anche se penso che l’asteroide che ha fatto un buco di Km 120 di diametro nell’Arizona sia stato la causa dell’estinzione dei dinosauri: migliaia di miliardi di tonnellate di polveri nel cielo, inverno glaciale per lunghi anni, morte di moltissime speci, a parte l’urto equivalente a 100.000 terremoti.
Quando invece un asteroide di dieci chilometri di diametro cade in un oceano, il disastro è universale. Nell’8848 a. C., secondo il calendario Maya, è caduto nel Golfo del Messico un asteroide di dieci chilometri di diametro che ha fatto sollevare quelle che ora sono le Ande (c’è un porto a 4.000 metri di altezza!): due ondate di 200 metri di altezza hanno fatto decine di volte il giro del globo, distruggendo Atlantide, migliaia di vulcani hanno fatto inverno per molti anni, è piovuto per quaranta anni (i quaranta giorni) insomma questo è stato, secondo tutte le civiltà del pianeta, il Diluvio universale! La grande civiltà di Atlantide è andata in fumo in una notte.
Ho compreso che questo fu opera di Marduk. Inoltre, sempre secondo il calendario Maya, la fine del mondo è il 22 dicembre 2012. Ora le cifre danno ragione ai Maya e a me: ho sommato all’anno 8848 a. C. (diluvio universale) l’anno 2012 d. C., ricavandone il numero di anni: 10.860. So che Marduk passa ogni circa 3.600 anni, l’ho arrotondato a 3.620, l’ho moltiplicato per 3 passaggi; cioè 3.620 x 3 = 10.860, Cioè dal diluvio universale dell’8848 a. C. saranno passati, il 22 dicembre 2012, 10.860 anni, quanto cioè tre passaggi di Marduk! La data della fine del mondo secondo il calendario Maya coincide con la terza venuta di Marduk dall’anno del diluvio universale, secondo il calendario Maya: 2012. La prima venuta di Marduk dopo il diluvio è stata il 5.228 a. C. e la seconda il 1.608 a. C.
L’ultima analisi l’ho fatta nel libro «Codice Genesi » dove racconto che un giornalista americano e due matematici israeliani, oltre ad aver probabilmente evitato una Terza guerra mondiale nel 1996, hanno scoperto col computer che nei primi cinque libri della «Torah», dettati da Dio a Mosè (il primo è la Genesi), Dio ha segnato il passato, presente e futuro dell’umanità. Ad esempio, al computer, come nei cruciverba, compaiono scritte, una in verticale e una in orizzontale, delle verità inoppugnabili.
Edison – lampadina, Newton – mela, John Kennedy – Oswald omicidio, e così a centinaia.
Ad un certo punto i due matematici provarono a interrogare il computer, mettendovi la parola: Asteroide, naturalmente in ebraico. In verticale comparve: asteroide, in orizzontale: lo distruggerete!
Conclude affermando che è necessario che questo pianeta sappia quello che già Nostradamus ha detto, cioè distruzione di migliaia di città costiere, che sappia il vero significato del terzo segreto di Fatima: «Moriranno milioni di uomini di ora in ora» (secondo le acque che avanzano) e infine delle lacrime della Madonna di Civitavecchia (per la distruzione di Roma) e di tutte le altre.
Tutto ciò è terribile: «Parziale ricostruzione del progresso civile nel 2025», dice «Scritto nella pietra», che parla dei misteri della piramide di Cheope e del passato, presente e futuro dell’Umanità.
È dunque chiaro che Marduk, il 22 dicembre 2012, farà precipitare un asteroide di notevoli proporzioni sul nostro pianeta, distruggendo parzialmente la nostra civiltà. Ma c’è un’unica, grande speranza: distruggerlo con le bombe atomiche! O forse basta deviarlo di quel tanto, per cui non precipiti sulla Terra. Di fondamentale importanza sarà che dagli infiniti spazi si avvisti Marduk, che sta arrivando. A questo punto ritengo di aver spiegato il dovuto: sono 40 anni che studio passato, presente e futuro dell’umanità. So bene quello che affermo, lo so dal 2000, e ho allertato gli astronomi, fatica inutile. Ora ho capito, c’è solo un asteroide di forse dieci chilometri di diametro che è fermo, nella Fascia del Martelletto e che sta aspettando il suo destino: qualche mese prima del 22 dicembre 2012 l’enorme mole di Marduk lo precipiterà sulla Terra.
Che grappoli di testate atomiche lo rimandino da dove è venuto!
Dr. GAETANO DOLCE
Lonato
Tutto può essere, diciamocelo. Ma guardiamo a tutto questo con occhio critico senza farci influenzare in maniera esagerata e ingiustificata.
Daltronde, come vedete, le profezie sembrano confluire, per la maggior parte di esse, in uno stesso periodo e cioè nel dicembra 2012. Ma già il fatto che siano contrastanti tra di loro in modo esponenziale ci dà quel minimo di scetticismo per guardare ad esse col giusto distacco.
In tutti i casi saremo qui, non potendo espatriare su Marte, a vedere che succederà e magari il giorno dopo ci prepareremo per festeggiare il capodanno con l’anima molto più leggera.
Njmue