Le origini della persecuzione
CENNI SULLA STREGONERIA
Ripercorrere le tappe della stregoneria può risultare assai difficile. Soprattutto per quanto riguarda il cosiddetto “periodo buio”, ovvero quel periodo chiamato “l’era dei roghi” dove la chiesa Cattolica, appoggiata pure dal mondo laico, torturò ed uccise un numero imprecisato di streghe, o presunte tali. Ogni stima delle vittime sarebbe inesatta, si calcola comunque che il numero delle morti causate da questo periodo di isteria collettiva furono molti milioni, e finalmente, dopo secoli in cui la Chiesa ha cercato di giustificarsi con fatti falsi ed artificiosi, come la presunta adorazione del “diavolo” da parte delle streghe, Papa Giovanni Paolo II, durante la messa della giornata del 6 gennaio 2000, ha chiesto pubblicamente perdono al mondo e all’umanità dei crimini commessi contro le altre religioni, ivi compreso il paganesimo, e dei crimini commessi durante l’Inquisizione contro chi era accusato di avere “commerci carnali con il demonio”. La Storia è scritta dai vincitori, e la Chiesa, fautrice di massacri sanguinari come la famosa lotta all’eresia Catara e Valdese, entrambe sfociate nel sangue, con la sua “Santa” Inquisizione, è stata vincitrice, quindi ne ha scritto la Storia. Alcuni autori dicono che le morti durante l’inquisizione siano state molte migliaia, addirittura milioni, altri invece dicono che il numero sia stato decisamente minore, addirittura nell’ordine delle centinaia o delle migliaia di persone. Nella cultura greca e latina la figura della Strega aveva una propria collocazione, anche se caratterizzata con toni diversi da quelli delle donne malefiche datesi a Satana e al centro della demonizzazione del XIV-XVII secolo. A determinare un profondo cambiamento della Strega e della sua eco di certo ebbe un ruolo fondamentale il contatto con il mondo cristiano, che considerava ogni espressione della cultura pagana una chiara testimonianza del culto di Satana.
Lamiae, maleficae e striges erano termini utilizzati per indicare delle donne dedicate al maleficum, con caratteristiche che saranno anche in parte rinvenibili nella strega medioevale. Dunque, la Lamia, di cui abbiamo anche testimonianza nell’Antico Testamento (Is 34, 14) può essere ritenuta l’archetipo della strega, con tutte quelle temibili caratteristiche che accompagnarono l’operato delle streghe travolte dalla caccia fino al XVIII secolo.
Le striges erano ritenute capaci di mutarsi in uccello per commettere le loro nefandezze: infatti la strix era un’uccello notturno avvolto da un simbolismo oscuro e inquietante. Questa era la visione della Strega presso l’area latina nell’epoca pre cristiana.
LE ORIGINI DELLA PERSECUZIONE
La persecuzione nei confronti delle Streghe ha origini molto antiche nella storia Cristiana, ed è da ricercarsi nel profondo disagio sociale presente all’epoca. Al contrario di quanto si possa pensare le persecuzioni non iniziarono nel XIV secolo, ma già nel 340 d.c. con le prescrizioni del Concilio di Alvira che miravano a punire chiunque procurasse la morte con l’ausilio della magia, e del Concilio di Ancira (314) contro i praticanti la magia nera ed il maleficio. La storia continua con l’ambiguo Editto di Rotari (643) che condanna le streghe e la stregoneria, ma al contempo indica i provvedimenti da adottare nei confronti di chi avesse arrecato danno alle streghe, in quanto le considerava come donne che non possedevano alcun potere, ma che erano vittime della loro stessa superstizione e di quella degli altri, considerandole quindi alla stregua di semplici pazze. In seguito l’Editto di Liutprando (727) pone maggiore attenzione sull’aspetto eretico, dal quale risulta che la stregoneria, a causa del suo atteggiamento pagano, offendeva profondamente la religione cristiana. E’ importante notare come, nei testi alto-medioevali, i giuristi consideravano le streghe (striges, strigae, lamiae) come “demoni femminili pagani, dediti a truculenti rituali notturni, ai rapimenti dei bambini per succhiar loro il sangue.” (La Stregoneria, Massimo Centini ed. Xenia tascabili).
Nel Decretum (1138) pur conservando la tesi del Bucardo di Worms (1025) che alcuni aspetti, come il volo, fossero irreali, sosteneva il rapporto tra i praticanti ed il diavolo. Tra il XI ed il XIII il dibattito sulla stregoneria passò in secondo piano rispetto all’insorgenza delle eresie Catare e Valdesi, ed anche i vari processi contro maghi e streghe diminuirono al punto di essere trattati pochi casi di stregoneria nella prima metà del X-III secolo. Fu con la seconda metà del secolo che gli inquisitori tornarono ad occuparsi di stregoneria grazie anche al fatto che nel 1218 Federico II decise che la stregoneria fosse giudicata come crimen lesae maiestatis, in quanto era un’offesa alla maestà divina. Nel 1231 il Papa accolse questa decisione nell’Excommunicamus sancendo che pertanto streghe e stregoni potevano essere bruciati sul rogo. Finì così l’era in cui la strega veniva punita con la sola scomunica ed iniziava l’epoca dei roghi. Papa Innocenzo III nominò dei Legati, creando così l’Inquisizione Legatina, indipenente dall’autorità dei vescovi che non riuscì tuttavia ad arrestare le suddette eresie Catare e Valdesi. La bolla papale Ad extirpanda concesse un maggiore potere agli inquisitori. Il 22 agosto 1320 il Papa dava ordine agli inquisitori di Carcassonne e di Tolosa di intervenire contro coloro che utilizzavano i cosiddetti “illeciti magici”. Nello stesso anno Bernard Gui, nella sua Practica inquisitionis haereticae pravitatis dava ampio spazio al modo di interrogare gli accusati di stregoneria. Il 14 agosto 1374 Gregorio XI invio al domenicano Giacomo de Moreria, allora inquisitore in Francia una lettera che chiedeva di provvedere contro coloro che erano accusati di avere stretto patti con Satana. Nel 1420 videro la luce tredici trattati sulla stregoneria, mentre nei cinquanta anni successivi il numero salì a ventotto.In questo clima due domenicani, Heinrich Institor (Kramer) e Jackob Sprenger, basandosi sulle loro esperienze come inquisitori in Germania furono incaricati di redigere un volume sulla stregoneria. Nacque così il Malleus malleficarum (Il martello delle streghe). Era l’inverno tra il 1486 ed il 1487 quando il volume vide la luce a Strasburgo. Iniziò così il lungo inverno della storia delle Streghe. Iniziò l’era dei roghi. Nei secoli la Stregoneria è stata perseguitata da molte parti. Sia il potere politico che quello ecclesiastico hanno infatti tentato di reprimere questo movimento imputandolo al Demonio. Il momento di maggiore intolleranza lo abbiamo avuto con l’avvento della Santa Inquisizione e del cosiddetto periodo (o era) dei Roghi. Molto spesso in realtà non furono le streghe ad essere bruciate vive, ma soltanto delle pazze visionarie, coloro che soffrivano di epilessia o chi aveva dei nemici. Il tribunale dell’Inquisizione infatti molte volte condannava gli imputati a morte per i motivi più frivoli, un’indizio sicuro di stregoneria ad esempio era il fatto di non essere mai visti piangere durante l’interrogatorio.
Le persone uccise in tutto sono innumerevoli, in alcuni testi si parla addirittura di nove milioni di persone, cosa non difficile da immaginare, soprattutto se si pensa che questa cosa ha coinvolto tutto il mondo per oltre cinque secoli. In Francia dal 1682 sono state abrogate le leggi contro la stregoneria. In Gran Bretagna le leggi furono applicate fino al 1736, anche se furono realmente abrogate soltanto nel 1951. Diciamo che, escludendo casi sporadici, la persecuzione cessa del tutto all’inizio del XIX secolo.
di Rosanna Mutinelli