Le fate d’autunno
l Sole si prepara a lasciare il suo cammino di prosperità, la Natura si ritrae su stessa, muore ciò che è destinato a morire e vive ciò che è destinato a sopravvivere. In questo periodo è opportuno prepararsi all’inizio dell’inverno purificandosi. In questo giorno la Luce e il Buio si equivalgono, ma la Luce si ritrae lasciando spazio all’oscurità. La Dea è stanca, ha donato tutta se stessa agli uomini per il loro sostentamento, ha fatto sbocciare fiori, nascere cuccioli, quindi ora si prepara al lungo sonno ristoratore invernale, e qui che nascono le fate d’autunno: Le Shide sono le fate dell’autunno, pertanto il loro Spirito Custode è Mabon, il quale si manifesta sotto diversi aspetti, ma quello più comune è l’aspetto di un bambino, il quale ha occhi profondamente malinconici, ma con modi allegri e spensierati.
Le Shide come la stagione a cui appartengono sono fate dal carattere mutevole, con ciò non si intende che esse cambiano atteggiamento da un momento all’altro, ma che in se hanno diverse sfaccettature, difatti è difficile che si venga a comprendere tutto di loro, ed è per questo motivo che continuano a stupire continuamente chi le sta accanto, è la regola.
Le Fate sono esseri composti esclusivamente di energia e possono assumere 3 diverse forme: naturale, umana o animale. Le fate d’autunno, tutte hanno occhi vispi e colori dell’iride brillanti. I lineamenti del volto sono sempre molto morbidi e rendono le fate particolarmente belle. Solitamente hanno capelli scuri,castani blu o rossi. Difficilmente nasce una fata dell’autunno dai capelli chiari. Hanno occhi lucenti e profondi. La loro pelle è nivea e vestono abiti dai colori che richiamano quelli meravigliosi dell’autunno. Hanno un carattere timido ma quando si lasciano andare sono molto allegre e spiritose. Amano fare piccoli scherzetti e stare in buona compagnia. Il loro profumo si sente per tutta la stagione: un’ essenza di melograno e uva fragola. Un odore cosi piacevole e caldo da regalare buon umore e calore nelle prime giornate di freddo. Quando le prime foglie iniziano a cambiar colore e la natura si presta a telaio delle inimitabili tinte che la decorano.
Quando i primi freddi arrivano a sfiorar la pelle e odor di buono e caldo arriva a solleticare le narici, aprite gli occhi: un’amabile fata dell’autunno è intorno a voi, che con il suo volo vi dona l’allegria.
In forma animale, le fate d’autunno possono assumere le sembianze di cavallo, lupo, volpe o scoiattolo.
Le fate dell’autunno, possono assumere per piccoli periodi svariate forme per mimetizzarsi o nascondersi legate all’elemento stesso e alla loro stagione, o trasformarsi: in un sassolino o pietra, in una foglia, in una piccola pianta o funghetto, possono assumere forma e colore della terra che hanno intorno.
Riescono creare piccoli oggetti: piccole montagne di terra o sassolini, sono capaci di forare una roccia o oltrepassarla , o creare buche di media grandezza (circa 30 cm).
Le Shide rappresentano il mutamento, il divenire, sono coloro che cambiano continuamente, che imparano dalle esperienze di vita, proprio come il vento autunnale che modifica le forme delle nuvole, così loro nel proprio cammino modificano se stesse in varie forme sempre nuove e facendo passi sempre più consistenti verso la comprensione e conoscenza, questo è dovuto alla loro voglia di sapere e conoscere le cose e difatti sono dotate di un intelletto molto spiccato che usano ogni qual volta possono.
Le fate d’autunno comprendono il mutare della vita e di ogni cosa non riescono a non staccarsi da quel sogno quasi “infantile” dell’amore eterno e per questo lo proteggono con tutte le proprie forze sino a morire.
Nella magica notte dell’ equinozio d’ autunno, quando la durata del giorno è uguale a quella della notte, l’ estate regina del sole e della luce, sovrana della gioia e dei colori lascia il nostro emisfero per raggiungere il sud. Nell’ attesa di re inverno, le magiche fate dell’ autunno abitano il nostro mondo e ci fanno scoprire i doni lasciati dall’estate. Perchè se vero che la nostra primavera ci porta i fiori, l’autunno ci porta i frutti maturi di sapori e speranze. le fate d’autunno si vestono di colori caldi, che ricordano le foglie ocra splendenti di sole e i muschi verdi di rugiada, si nascondono sotto i funghi e nei frutti mervigli del melograno, profumano di uva e mele, e prima dell’arrivo dell’inverno emigrano con le rondini verso paesi lontani. Tieni una fata dell’autunno vicino a te ti farà respirare la magica atmosfera dei giorni di fine estate, quando il sole ormai pigro lascia il posto alle prima piogge.
l Canto dell’autunno vien sussurrato leggero tra un ramo di melo
e un frutto rosso tra cespugli disadorni di bacche,
e torrenti bisognosi di nuove acque
su brughiere accarezzate dal vento gelido del nord.
Il Canto di Mabon giunge atteso
ed adorato da un nugolo irrisorio di fate dalle ali di cartapesta.
Poche gioiscono del suo arrivo, foriero di gelo e fredde foschie,
padre di apparente morte e fine.
Quelle poche si radunano attorno a me,
che dalla Torre di Finnola
narro loro le avventure di querce
che si addormentano
e di viti che arrossiscono timide.
Brindiamo insieme alla sapienza del salmone,
contando nocciole su polle incantate
Ascoltiamo attente la voce dell’Aria e il grido del Fuoco,
il sordo risentimento della Terra e il dolce mormorio dell’Acqua.
Scrutiamo la luce che corteggia il buio,
salutiamo il sole che va ed attendiamo la notte.
Noi rare fate dell’autunno portiamo
la porpora sulle foglie
Non canzonateci per il nostro bizzarro
sentire
Non tutte le creature del bosco
son figlie della luce e del sole
alcune sono nate nella notte stellata e gelida di Mabon
alcune si vestono di foglie secche e bacche e non di fiori e luce
Noi siam le fate dell’equilibrio
il nostro volto guarda la notte sorella e sorride.
scritto da Emily Dickinson
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Le Foglie cadono, cadono quasi da lungi,
come se nei cieli avvissizzero giardini
remoti; cadono nel gesto di chi si nega.
E nelle notti, greve, cade la terra
da tutti gli astri, nelle solitudini.
Noi tutti cadiamo. Questa mano cade.
E guarda anche gli altri: in tutti avviene.
E pure esiste Chi questo cadere tiene
nelle sue mani, senza limiti soave.
“Le sere d’ autunno mi ricordano te –
I boschi giacciono bui,
il giorno si scolora ai bordi dei colli
in rosse aureole.
In un casolare vicino piange un bimbo.
Il vento se ne va a passi tardi
attraverso i tronchi
a raccogliere le ultime foglie.
Poi sale,
abituata ormai da lungo ai torbidi sguardi,
l’estranea solitaria falce di luna
con la sua mezza luce da terre sconosciute… “
“Come d’autunno
si levan le foglie l’una appresso dell’altra,
fin che ‘l ramo
vede alla terra tutte le sue spoglie,
similmente il mal seme d’Adamo
gittansi di quel lito ad una ad una,
per cenni come augel per suo richiamo.
Sera d’ Autunno..”
Scritto da D. Alighieri
Con un fruscio secco e lieve,
simile a scalpiccio di fantasmi che passano,
le foglie accartocciate dal gelo si staccano dagli alberi
e cadono.”