Viaggi nel tempo-parte 2
La macchina del tempo di Davies
A differenza delle macchine del tempo di romanzi e film, quella di Paul Davies non si sposta nel tempo, ma modifica la struttura dell’universo per costruire un percorso chiuso nello spazio.
Crea un wormhole artificiale che consente al viaggiatore di andare nel passato e tornare indietro. E può essere realizzata con le tecnologie già oggi disponibili.
Il primo strumento necessario per realizzare un wormhole artificiale è un collisore, cioè un acceleratore di particelle.
Queste macchine permettono di ricreare le condizioni dell’universo a circa un micro-secondo dopo il Big Bang, quando la temperatura era di dieci trilioni di gradi e l’universo era in uno stato definito plasma di quark e gluoni (particelle subatomiche).
Proprio da una bolla di questa materia ad altissima energia si estraggono i wormhole “virtuali”.
Questi però compaiono solo per tempi brevissimi, per poi scomparire nel vuoto che si trova all’interno degli acceleratori.
Il passo successivo è trasformare i wormhole virtuali in reali, iniettando l’energia sufficiente per evitare che riscompaiano. È un fenomeno noto della fisica, per esempio si utilizza nella trasmissione di onde radio. Intorno a un elettrone girano fotoni virtuali, formando il campo elettrico. Se si accelera l’elettrone, facendolo passare in un filo, i fotoni virtuali acquistano energia e si trasformano in fotoni reali allontanandosi dal filo sotto forma di onde radio. Tuttavia, l’energia del plasma di quark e gluoni non basta per raggiungere le temperature richieste per trasformare questa “schiuma” spazio-temporale in vero wormhole.
II secondo strumento per fabbricare la macchina del tempo di Davies è un dispositivo dl implosione che dà alla bolla di quark e gluoni l’energia necessaria per comprimerla di un fattore pari a un miliardo di miliardi. Questo per elevarne la temperatura consentendo la trasformazione della bolla in un embrione di wormhole. La difficoltà non è nella quantità di energia necessaria (circa dieci miliardi di joule, la produzione di una centrale elettrica in qualche secondo), quanto nella concentrazione dell’energia su dimensioni così piccole.
Per portare il wormhole dallo stato embrionale a dimensioni utili occorre utilizzare un dilatatore, che ne accresca le dimensioni e lo mantenga aperto per consentire al temponauta di passarvi senza problemi.
Per fare questo Paul Davies ipotizza di servirsi dell’antigravità, una forza repulsiva che può essere prodotta dal cosiddetto “effetto Casimir”. Due piastre conduttrici variano i campi elettromagnetici dello spazio, creando una forza repulsiva, l’antigravità appunto.
L’ultima fase consiste nel trasformare il wormhole, ormai portato alla taglia giusta, in una macchina del tempo. E cioè stabilire una differenza temporale permanente tra le sue estremità.
II compito è affidato al differenziatore e la tecnica suggerita è la dilatazione temporale che si osserva nell’effetto dei gemelli.
Ancora una volta si ricorre a un acceleratore di particelle, in questo caso per far circolare una delle estremità del cunicolo a velocità prossime a quella della luce, per un periodo sufficientemente lungo da provocare una discrepanza temporale fra le due estremità.
Così si può viaggiare indietro nel tempo. La macchina del tempo è pronta.
Bisogna ancora risolvere qualche problema tecnico, ma esiste un progetto da seguire.
Una volta costruita una simile macchina, qualsiasi sia la sua tecnologia, i crononauti possono raggiungere qualsiasi epoca del pianeta.
Il perché delle loro visite attraverso il tempo, può essere spiegato da molte ipotesi, la più semplice è quella dettata dalla curiosità e conoscenza storica. Con un marchingegno simile si potrebbero controllare alcuni fatti storici importanti.
Presunti alieni
Tuttavia, l’ipotesi più affascinante e che soprattutto sembri rispecchiare i dati osservati, come le continue presenze nel passato, le varie mutilazioni sugli animali e i casi di abduction, fanno pensare che questa ipotesi sia la più valida, e qui ne vediamo il perché.
Se ci guardiamo attorno specialmente in questi ultimi anni, ci accorgiamo che qualcosa sta cambiando, voi vi chiederete cosa stia cambiando?
Provate a pensarci, se non l’avete ancora capito è il clima. Si proprio il clima, è ormai comune il modo di pensare e dire che non esistono più le mezze stagioni e questo e del tutto vero, soprattutto da qualche anno dove ne vediamo solo due l’inverno e l’estate, dalle quali notiamo estati sempre più torride e secche, ed inverni sempre più tiepidi, badate che le piogge che cadono, i vari tornadi e nubifragi non bastano a rimpiazzare le perdite d’acqua globali. Come si vede nelle cosiddette zone temperate del pianeta accade quello descritto sopra nelle zone tropicali, vi è un aumento delle temperature e umidità; nelle zone polari anche qui notiamo un aumento delle temperature e di conseguenza lo scioglimento dei ghiacci. La terra sembra destinata a diventare quasi un deserto.
Ammettiamo che le cose vadano avanti cosi per un periodo di tempo di un migliaio d’anni forse anche molto meno, come apparirebbe il pianeta?
Con molta probabilità come detto prima un deserto dalle temperature elevate e dalla luce intensa quest’ultima data dall’enorme effetto serra che vi è; come vi apparirebbe la vita in un pianeta simile?
L’uomo riuscirebbe ad adattarsi e a sopravvivere in condizioni simili? Probabilmente sì, l’essere umano ha grandi capacità di adattamento.
Con molta probabilità per adattarsi ad un simile cambiamento, anche la fisiologia a livello molecolare cambia. Provate a pensare, che il nostro corpo riesce ad essere perfettamente efficiente ad una temperatura esterna di 25°C e si adatta a temperature limiti di -40 +50°C; ma se la media di questa nuova Terra aumentasse a -50 +60°C con punte limiti di +100°C, quali esseri sopravvivrebbero bene?
La risposta è gli insetti.
Le descrizioni di base di un presunto alieno, raffigurano spesso un essere piuttosto minuto e con aspetto insettiforme. Proviamo ora di eseguire una descrizione di questo nuovo essere per vedere se risulta compatibile con la Terra del futuro. Il presunto alieno, mostra un corpo piuttosto esile, adatto ad assorbire meno calore visto la ridotta superficie, la stessa cosa varrebbe se avesse una pelle grigiastra, un cranio di grandi dimensioni. Ovviamente le capacità intellettive sono superiori con funzioni cerebrali per ora solo teoriche, tipo la comunicazione telepatica, grandi occhi scuri come quelli degli insetti contro la grande intensità luminosa oppure perché vedono altre bande della luce. Comunque un essere perfetto per poter vivere in quelle condizioni.
Il perchè delle visite
Una spiegazione logica al perché delle visite potrebbe essere data da un solo presupposto: quello di sopravvivere.
Ammettiamo ancora una volta che una possibile civiltà evoluta abitante sul nostro pianeta ma nel nostro futuro, per sopravvivere a certi mutamenti climatici sia ricorsa alla genetica, per portare cambiamenti fisici obbligati sia nell’aspetto che di carattere riproduttivo. In poche parole, grazie alle tecnologie genetiche, questa nuova razza vivrebbe più allungo ma non potrebbe riprodursi e l’unico modo di procreare la specie rimane la clonazione forse anche allora con tutti i suoi rischi che conosciamo oggi, portando questa specie sull’orlo dell’estinzione.
Dunque questi viaggi a ritroso nel tempo, potrebbero servire per studiare il vecchio prototipo di essere umano cioè noi e come esso si riproduca. La stessa cosa vale per gli animali, in modo da salvare la propria specie.
Oppure lo scopo è quello di instaurare una qualche forma di contatto per poterci mettere in guardia su cosa ci aspetta nel futuro se andiamo avanti di questo passo, in modo da poter evitare il disastro ecologico che ci aspetta, siamo ancora in tempo per cambiarlo.
Tutto ciò, fa sicuramente pensare a una mente ricca di fantasia, ma vi ricordo che i viaggi nel tempo sono possibili scientificamente, basta trovare la tecnologia giusta, forse Davies l’ha già trovata, e se ci pensate forse noi viviamo in un presente nostro che potrebbe essere il passato di un altro presente e vivere senza renderci conto del resto.
Cesare, Napoleone, Hitler e altri che sono personaggi del nostro passato, ma uomini del loro presente, in fondo vivono ancora nelle pieghe del tempo. Vi ricordo che lo spazio e il tempo sono fortemente connessi tra loro, in alcune situazioni lo spazio diviene tempo e viceversa.
(fonte:edicolaweb-autore Adam Cavallin)